L’aliquota contributiva dei datori di lavoro agricolo nel 2024 sale al 30,1%, mentre resta ferma al 32,3% quella delle imprese sempre del settore agricolo con processi di trasformazione di tipo industriale.
Lo comunica l’INPS con la Circolare 26/2024, applicativa delle regole sulla contribuzione del settore agricolo.
Dipendenti agricoli: aliquote contributive 2024
Il decreto legislativo 146/1997 (articolo 3, comma 1), prevede dal 1° gennaio 1998 un incremento annuo dello 0,2% per le aliquote contributive dovute al Fondo pensioni lavoratori dipendenti dai datori di lavoro agricolo con personale a tempo indeterminato o determinato, fino al raggiungimento della soglia del 32,3%.
Di conseguenza, l’aliquota contributiva del settore è fissata per il 2024 al 30,10%, di cui l’8,84% a carico del lavoratore.
Le aziende di manipolazione dei prodotti agricoli con processi di tipo industriale, invece, hanno già raggiunto nel 2011 il 32,3%, per cui nel 2024 l’aliquota resta invariata su questo livello.
Minimali retributivi, premi INAIL e agevolazioni
La retribuzione di riferimento è quella contrattuale, ma c’è un minimale che nel 2024 è pari a 8,75 euro al mese.
Restano invece invariate le aliquote INAIL, pari al 10,125% per gli infortuni sul lavoro e al 3,1185 per la relativa addizionale.
Non subiscono variazioni le agevolazioni per zone tariffarie nell’agricoltura, pari rispettivamente al 75% per i lavoratori particolarmente svantaggiati (per cui l’aliquota contributiva è pari al 25%), e al 68% per i lavoratori svantaggi, ai quali di conseguenza si applica nel 2024 una contribuzione del 32%.