Il cambiamento più significativo dal 2024, in termini di calendario, è il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi, che diventa il 30 settembre anche per chi il modello Redditi. Ci sono poi una serie di novità anche sulle modalità di pagamento delle tasse: dipendenti e pensionati possono decidere di versare le imposte in autonomia e ottenere i rimborsi fiscali all’Agenzia delle Entrate.
Infine, segnaliamo anche un diverso trattamento dei crediti d’imposta non dichiarati. Vediamo in dettaglio queste novità, contenute nel Decreto legislativo 1/2024, attuativo della Riforma fiscale.
Calendario Dichiarazione dei Redditi 2024
Dal 2024 viene anticipato il termine di presentazione dei modelli Redditi: non più entro il 30 novembre ma il 30 settembre, la stessa scadenza del Modello 730. Per i soggetti IRES, il nuovo termine è invece l’ultimo giorno del nono mese (prima era invece l’11esimo). Significa che, nel caso in cui l’anno fiscale coincida con quello solare, anche le imprese presentano la dichiarazione entro fine settembre. Diversamente, se il termine di presentazione delle dichiarazioni è successivo al 2 maggio, limitatamente al 2024 la scadenza resta invece immutata.
Stagione dichiarativa 2025
Dal 2025 viene anticipata la stagione dichiarativa al 1° aprile.
- Le persone fisiche potranno poi presentare la dichiarazione dei redditi entro entro il 30 giugno per chi utilizza il modello cartaceo ed entro il 30 settembre con trasmissione telematica.
- Stesse date per società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice, di fatto, imprese familiari e associazioni (ossia tutti i soggetti indicati all’articolo 5 del Tuir, Testo unico imposte sui redditi).
Modalità di pagamento e rimborso tasse
Per quanto riguarda le novità sui pagamenti, dal 2024 i lavoratori dipendenti e assimilati che hanno un sostituto d’imposta possono decidere di chiedere il conguaglio direttamente all’Agenzia delle Entrate. Se invece dalla dichiarazione emerge un debito, faranno il versamento utilizzando l’F24.
In caso di presentazione della dichiarazione direttamente all’Agenzia delle Entrate, l’applicativo mette a disposizione la delega di pagamento, che può essere confermata o modificata e quindi trasmessa.
Crediti d’imposta non dichiarati senza decadenza
Infine, ci sono delle novità sul fronte dei crediti fiscali. La mancata indicazione nelle dichiarazioni di redditi e in quelle IRAP e IVA di crediti d’imposta derivanti da agevolazioni erogate agli operatori economici, non comporta la decadenza dal beneficio, se spettante.
Questa norma si applica già a partire dal periodo d’imposta 2023 (o a quello successivo al 2022), quindi sulle dichiarazioni dei redditi 2024.
Saranno utili indicazioni operative per capire in che modo utilizzare i crediti non indicati (riportandoli nella dichiarazione successiva, oppure in compensazione).