Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha firmato il 28 dicembre 2023 l’Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2024-2026.
Il documento contiene le direttive strategiche per la gestione tributaria e la politica fiscale dei prossimi tre anni.
Fisco: Linee Guida MEF per il 2024-2026
Il documento mette in evidenza l’importanza di queste tre aree per la strategia fiscale del prossimo triennio e delinea le connessioni tra obiettivi di recupero fiscale e ricorso a strumenti di controllo mirati e incentivi all’adempimento spontaneo per recuperare il tax gap su cui l’Italia è storicamente indietro.
L’Atto di indirizzo MEF si concentra dunque su tre pilastri per il prossimo triennio:
- riduzione della pressione fiscale,
- promozione della compliance
- contrasto all’evasione fiscale.
Obiettivi di riduzione dell’evasione
Il Fisco si propone una riduzione della “propensione all’evasione” in tutte le imposte – escluse accise ed IMU – del 15% nel 2024 rispetto al 2019. In particolare:
è previsto come obiettivo la riduzione della “propensione all’evasione” in tutte le imposte, escluse accise ed IMU, del 5 per cento nel 2023 rispetto al 2019 (target M1C1-116) e del 15 per cento nel 2024 rispetto all’anno d’imposta 2019 (target M1C1-121).
Azioni di contrasto all’evasione
Per combattere l’evasione fiscale, il governo intende promuovere in concreto controlli preventivi e l’adempimento spontaneo.
I controlli mirati si concentreranno su evasioni totali, frodi IVA, evasione fiscale internazionale e “schemi frodatori per eludere gli obblighi fiscali o ottenere aiuti non dovuti”.
Per quanto riguarda invece l’adempimento spontaneo, grandi speranze sono riposte nel concordato preventivo biennale per piccole imprese e nella cooperative compliance per le imprese di dimensioni maggiori.
Raccomandazioni UE per la strategia fiscale italiana
Le linee di indirizzo MEF si uniformano ai rilievi UE. Tra le Raccomandazione del Consiglio all’Italia spicca infatti anche l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale. Questo importante target potrebbe essere centrato anche grazie alla revisione delle agevolazioni fiscali e al recupero dei fondi ottenuti attraverso la lotta all’evasione fiscale.
La riforma fiscale dovrebbe dunque essere funzionale a ridurre il “tax gap”.