Tratto dallo speciale:

Assegno di Inclusione (ADI): nuova guida alla domanda

di Anna Fabi

8 Ottobre 2024 13:36

logo PMI+ logo PMI+
Assegno di Inclusione (ADI): cos'è, chi ne ha diritto, come fare domanda INPS e come iscriversi al SIISL e firmare il Patto digitale.

La domanda di Assegno di Inclusione (ADI) si può inoltrare direttamente tramite sito INPS con regole differenziate per i diversi nuclei familiari aventi diritto, in particolare per i genitori in età da lavoro.

Le istruzioni di accesso sono contenute nella Circolare n.105/2023 attuativa dello strumento, sostitutivo del Reddito e della Pensione di Cittadinanza, e nella scheda INPS presente sul portale dell’Istituto Nazionale di Previdenza, da poco aggiornata.

Vediamo in questa guida come funziona in dettaglio il sussidio e come è possibile farne richiesta.

Assegno di Inclusione (ADI): cosa è e come funziona

L’ADI è una misura per contrastare povertà, fragilità ed esclusione sociale, avviata nel 2024. Mira a supportare i soggetti vulnerabili tramite percorsi di formazione e inserimento sociale, oltre a politiche attive per il lavoro. E’ riservata ai nuclei familiari con membri disabili, minorenni, over 60, o in condizioni di svantaggio, alle seguenti condizioni:

  • cittadinanza UE, titolarità di permesso di soggiorno, status di protezione, ecc;
  • residenza in Italia da almeno 5 anni, di cui 2 continuativi;
  • ISEE inferiore 9.360€, reddito familiare inferiore a 6.000€ (7.560€ con disabilità grave), patrimonio mobiliare e immobiliare entro limiti specifici;
  • nessun possesso di auto recenti o natanti da diporto.

Importi e modalità di pagamento ADI

  • Entità del beneficio: tra 500€ e 630€ mensili, con possibile contributo aggiuntivo di 280€ se in affitto.
  • Durata: 18 mesi, rinnovabile con sospensione di 1 mese.
  • Strumento di pagamento: Carta ADI, utilizzabile per acquisti e pagamenti di utenze e affitto, con limite di prelievo mensile.

Domanda e procedura di accesso ADI

  • Presentazione: online tramite INPS con SPID, oppure tramite CAF e patronati.
  • Attivazione: necessaria la registrazione su piattaforma SIISL e la sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD).
  • Condizioni: impegno a sottoscrivere un Patto di servizio per disoccupati entro 60 giorni.

Obblighi e sanzioni

  • Attivazione lavorativa: richiesta per i membri del nucleo occupabili, con eccezioni (disabilità, anziani, caregivers, ecc.).
  • Penalità: sospensione, decadenza o revoca in caso di inadempienze o dichiarazioni false.

Compatibilità con altri sussidi

Compatibile con NASPI, DISCOLL, Disoccupazione agricola, Assegno Unico, Carta acquisti e SFL, non è invece compatibile con la Carta “Dedicata a Te”. Possibile anche richiedere l’ADI con la pensione sociale o con la Legge 104, oltre che con l’Assegno Unico.

Incentivi per aziende che assumono beneficiari ADI

Sgravi contributivi fino a 8.000€ annui per assunzioni a tempo indeterminato e altre specifiche agevolazioni per assunzioni di disabili e avvio di attività autonome da parte dei beneficiari.

ADI: chi ha diritto all’Assegno d’Inclusione INPS?

L’Assegno di Inclusione (ADI) spetta a nuclei familiari con ISEE fino a 9mila 360 euro, nei quali ci sia almeno un componente ricadente nelle categorie di aventi diritto (disabilità, minorenne, ultra 60enni, persone in condizione di svantaggio e inserite in programmi dei servizi socio-sanitari).

Il richiedente deve essere anche residente in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Il requisito, per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, è esteso ai componenti del nucleo familiare che rientrano nel parametro della scala di equivalenza.

Bisogna anche sottoposti ad una valutazione multidimensionale dei bisogni per l’intero nucleo familiare, ai fini della definizione del percorso personalizzato di inclusione sociale e lavorativa.

  • Genitori maggiorenni, non occupati e non frequentanti un corso di studi, senza carichi di cura: devono partecipare a tutte le attività formative, di lavoro, nonché alle misure di politica attiva individuate nel progetto;
  • Componenti svantaggiati con disabilità, età pari o superiore a 60 anni o inseriti nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere: non sono tenuti all’adesione al Patto ma possono chiedere un percorso personalizzato.

Sono esclusi dagli obblighi sulle politiche attive (anche se possono aderirvi volontariamente), ma non dagli obblighi derivanti dal Patto di Inclusione:

  • titolari di pensione diretta o di età pari o superiore a 60 anni;
  • componenti con disabilità, affetti da patologie oncologiche;
  • persone con carichi di cura in famiglie numerose (tre o più figli, con la presenza di minori di tre anni di età);
  • donne inserite in percorsi di protezione dalla violenza di genere o prese in carico da centri antiviolenza.

Sono esclusi da tutti gli obblighi, i componenti di età compresa tra i 18 e i 59 anni che non esercitano responsabilità genitoriali e non sono considerati nella scala di equivalenza, i quali possono richiedere il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), cumulabile con il benefico ADI entro il limite di 3.000 euro annui per singolo componente.

Le iniziative vengono attivate in base alle comunicazioni che arrivano ai Centri per l’impiego sulle persone che presentano domanda. Chi è attivabile al lavoro, dovrà sottoscrivere un patto di servizio personalizzato entro 60 giorni dalla comunicazione. Poi, ogni 90 giorni, dovrà presentarsi a Centri per l’impiego o presso il soggetto accreditato individuato nella domanda per aggiornare la propria posizione.

Come fare domanda di Assegno di Inclusione ADI?

E’ possibile presentare la domanda INPS con la procedura online presente sul portale (oppure rivolgendosi dal 1° gennaio 2024 a CAF e Patronati) inserendo l’ISEE in corso di validità, l’auto-dichiarazione del possesso dei requisiti, le informazioni per la scala di equivalenza e le auto-certificazioni nei casi di nucleo con componenti in condizione di svantaggio.

Contestualmente, bisogna anche iscriversi alla piattaforma di attivazione per l’inclusione sociale e lavorativa, presente nel Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL). Si può fare dalla stessa pagina (qui il link) da cui si accede alla domanda INPS, che permette dunque di arrivare al link per sottoscrivere il PAD (Patto di Attivazione Digitale) del nucleo familiare.

Attenzione: Se il richiedente esegue le due operazioni in momenti diversi, dovrà prima aspettare l’esito positivo delle verifiche INPS.

Come sapere se la domanda ADI è stata accolta?

La domanda si considera accolta – con messa in pagamento del sussidio –  all’esito positivo dell’istruttoria e con PAD sottoscritto. Il beneficio economico, a fronte dell’esito positivo dell’istruttoria, decorre dal mese successivo alla sottoscrizione del PAD.

Sulla piattaforma SIISL, a cui si accede tramite portale INPS si possono dunque svolgere le seguenti funzioni:

  • iscrizione e sottoscrizione PAD del nucleo familiare;
  • accesso alle informazioni sullo stato della domanda e le attività del progetto di inclusione sociale;
  • comunicazioni sul primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD.

L’INPS mette a disposizione dei Comuni i dati sui richiedenti che, dopo 30 giorni dall’esito positivo della domanda, non hanno sottoscritto il PAD, affinché ne possano promuovere la sottoscrizione.

Come firmare il Patto di Attivazione Digitale?

Il PAD certifica l’ingresso in un percorso di riqualificazione.

  • Per le persone attivabili al lavoro autorizza la trasmissione dei dati a Centri per l’impiego, agenzie per il lavoro, enti autorizzati all’attività di intermediazione e soggetti accreditati ai servizi per il lavoro.
  • Per chi invece deve essere seguito dai Servizi sociali, viene formalizzato l’avvio delle procedure che portano alla convocazione.

Il PAD impegna il sottoscrittore a presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto, al fine di identificare i bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti. I servizi sociali devono convocare il beneficiario entro questo termine, se non lo fanno bisogna presentarsi e chiedere appuntamento.

Attenzione: se nei primi 120 giorni non avviene un primo incontro, il beneficio è sospeso e si riattiva solo a seguito dell’incontro. Se il nucleo non si presenta alle convocazioni senza giustificato motivo decade dalla misura.