Il sequestro preventivo in caso di reati tributari basati solo sulla valutazione del patrimonio dell’indagato, che risulta inferiore all’importo da confiscare, non può essere considerato legittimo.
A stabilirlo è una recente sentenza della Cassazione penale (n. 47912), che ha definito illegittimo il sequestro preventivo per reati tributari privi di motivazione.
Secondo la Cassazione, infatti, il giudice deve sempre motivare perché è necessario anticipare gli effetti della confisca, senza aspettare il termine del processo che potrebbe portare alla sparizione dei beni da confiscare.
Agendo diversamente, infatti, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di una somma di denaro potrebbe essere equiparato al sequestro conservativo.
L’applicazione del sequestro preventivo, precisamente, non si basa sulla mancanza o insufficienza della garanzia patrimoniale, come nel caso del sequestro conservativo, per il quale non è necessario anche un successivo impoverimento del debitore.