La riforma delle aliquote IRPEF è accompagnata dall’introduzione di una franchigia sulle detrazioni fiscali spettanti per l’anno 2024, valida per i titolari di redditi superiori a 50mila euro lordi.
La norma prevede una riduzione fissa pari a 260 euro per le detrazioni al 19% nel Modello 730, per compensare la riduzione delle aliquote IRPEF 2024 (al momento prevista per un solo anno).
Il taglio alle detrazioni 2024 fino a 260 euro, tuttavia, non coinvolgerà le spese sanitarie che continueranno a essere integralmente detraibili in fase di dichiarazione dei redditi.
Taglio detrazioni fiscali 2024: per chi scatta
La novità è prevista dal decreto legislativo di attuazione della Riforma delle aliquote IRPEF 2024 (articolo 2 comma 1 lettera a). Riguarda i contribuenti con reddito lordo superiore a 50mila euro, al netto di prima casa e pertinenze.
Ai fini dell’individuazione della platea degli interessati, infatti, il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze (se ne deduce la rendita catastale).
Dunque, dai 50mila euro lordi va scorporata la prima casa e le sue pertinenze, che restano escluse dal calcolo del reddito soglia.
Per qusti soggetti, le detrazioni in dichiarazione dei redditi si azzerano se non superano la soglia della franchigia pari a 260 euro. Se le detrazioni spettanti sforano il tetto, si applicano solo per la parte che eccede tale limite.
Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) saranno 1,4 milioni i contribuenti che subiranno il taglio, per un importo medio di 168 euro persi. Per il 38% della platea stimana, scatterà la decurtazione integrale fino a 260 euro.
Franchigia detrazioni IRPEF: per quali spese
Come prevede l’articolo 2 del decreto legislativo, la franchigia applicata ai contribuenti che ricadono nello scaglione di reddito superiore ai 50mila euro, sarà valida per:
- spese detraibili al 19%, fatta eccezione per le spese sanitarie di cui all’articolo 15, comma 1, lettera c) del Tuir;
- erogazioni liberali a favore di ONLUS, iniziative umanitarie, religiose o laiche;
- erogazioni liberali in favore dei partiti politici;
- erogazioni liberali in favore degli Enti del terzo settore;
- premi di assicurazione per i rischi legati agli eventi calamitosi.
I bonus edilizi non rientrano nel taglio e restano interamente detraibili.