Tante le novità in materia di detrazioni fiscali dal 2024, tra le misure contenute nel decreto legislativo di riforma fiscale, dovrebbe saltare il previsto taglio delle detrazioni sulle erogazioni liberali (donazioni) a onlus, enti del terzo del settore e partiti politici: il Governo sembra aver accolto in questo senso il parere delle Commissioni parlamentari.
Resta però la franchigia di 260 euro sulle detrazioni per i redditi sopra i 50mila euro applicata nel 2024, che si abbina all’innalzamento della no tax area a 8.500 euro in busta paga e nel 730.
Sullo sfondo, le revisioni di alcune detrazioni IRPEF in ambito edilizio già previste da precedenti norme: Superbonus al 70% e Bonus Mobili fino a 5mila euro.
Vediamo tutto.
Taglio detrazioni IRPEF 2024 per i redditi alti
La franchigia da 260 euro è pensata per assorbire l’impatto dell’accorpamento dei primi due scaglioni IRPEF. Per evitare che il vantaggio fiscale si estenda anche ai redditi alti, è stata previsto un taglio sulle detrazioni – escluse spese sanitarie ed erogazioni liberalli – per chi dichiara un reddito superiore a 50mila euro: le detrazioni IRPEF si applicheranno solo sulla parte eccedente la franchigia.
Sotto i 260 euro non spettano in ogni caso, sopra tale soglia si applicano sottraendo il valore della franchigia.
Esempi di taglio detrazioni IRPEF
Un contribuente con reddito superiore a 50mila euro che ha sostenuto spese con diritto a 500 euro di detrazioni fiscali, dal 2024 potrà detrarne solo per 240 euro. Se lo stesso contribuente matura detrazioni per 150 euro, non potrà applicare alcuna detrazione.
Attenzione: da questa regola sono escluse le detrazioni sanitarie e, secondo le ultime indiscrezioni di stampa, anche le erogazioni liberali, che quindi potranno continuare ad essere utilizzate nella misura attualmente prevista. Fuori anche le detrazioni edilizie.
Facciamo anche un’altra precisazione: queste sono misure previste solo per il 2024, quindi in mancanza di nuove risorse decadranno dall’anno di imposta successivo. Sembra comunque improbabile che si torni indietro su una misura che il Governo vuole chiaramente rendere strutturale, nel percorso di Riforma Fiscale verso la flat tax unica IRPEF e la riforma del reddito imponibile.
Più detrazioni sul lavoro dipendente e no tax area
Sempre nel dlgs di riforma fiscale c’è l’innalzamento della detrazione da lavoro dipendente per chi ha redditi fino a 15mila euro: che passa a 1.955 euro dai 1.880 euro attualmente previsti. In questo modo, si amplia fino a 8.500 euro la no tax area per i redditi da lavoro dipendente, parificata a quella dei pensionati.
Le detrazioni in busta paga si applicano in base agli scaglioni di reddito e ai eventuali minimali o massimali di categoria, calcolate il base al numero di giorni con diritto effettivo alle detrazioni per lavoro dipendente.
Detrazioni lavoro dipendente in busta paga dal 2024
Reddito (€) | Detrazione |
Fino a 15mila | 1.955 euro |
Tra 15.000 e 28.000 | 1.910+1.190*(28.000-reddito)/(28.000-15.000) |
Tra 28.000 e 50.000 | 1.910*(50.000-reddito)/(50.000-28.000) |
Oltre 50.000 | 0 |
Il vantaggio è per tutti i redditi da lavoro dipendente fino a 15mila euro (che applicheranno la detrazione più alta) e per quelli assimilati che in base al TUIR utilizzano questa detrazione (soci delle cooperative, borse di studio, determinate cariche societarie, lavori socialmente utili).
Riordino detrazioni in Riforma fiscale
Queste norme rappresentano un primo step della riforma fiscale. La legge delega prevede che si vada verso un’unica aliquota IRPEF, ossia una flat tax per tutti, recuperando poi il principio della progressività attraverso l’applicazioni delle detrazioni e deduzioni fiscali. Si prepara quindi un complessivo riordino delle detrazioni fiscali, ma questa è un’operazione che richiede tempi lunghi: la legge delega concede al Governo 24 mesi per approvare i decreto attuativi. L’intenzione è di procedere velocemente, ma per approvare tutto c’è tempo fino al 29 agosto 2025.
Detrazioni edilizie dal 2024
Dal primo gennaio 2024 cambiano alcune detrazioni edilizie. Questo, per effetto di disposizioni precedenti. La modifica più rilevante riguarda il Superbonus, che scende al 70%. Chi sta eseguendo i lavori applicherà l’agevolazione al 90 o al 110 sulle spese 2023, al 70 su quelle 2024. C’è anche un ridimensionamento del Bonus Mobili. L’aliquota resta al 50% ma il tetto di spesa scende a 5mila euro,
Invariate le altre detrazioni edilizie: bonus ristrutturazioni, ecobonus, sisma bonus, bonus verde.