Novità in arrivo per il calendario fiscale degli adempimenti dichiarativi: il viceministro dell’Econimia, Maurizio Leo ha delineato le future azioni del Governo confermando quando già aveva annunciato nei giorni scorsi sul crono-programma di attuazione della legge delega di riforma fiscale.
Il prossimo step riguardala revisione dei termini per alcuni adempimenti legati alla dichiarazione dei redditi, nel più vasto quadro della riforma dello allo Statuto dei Contribuenti, a cui farà seguito l’attuazione del nuovo concordato preventivo biennale.
Riforma calendario fiscale in Consiglio dei Ministri
Stando alle nuove anticipazioni, il Consiglio dei Ministri del 23 ottobre dovrebbe approvare due nuovi decreti legislativi, in attuazione di misure chiave della Delega Fiscale:
Il focus sarà prima di tutto sullo Statuto dei Contribuenti a vantaggio di partite IVA e persone fisiche soggette a IRPEF, per i quali si rende più agevole il calendario fiscale degli adempimenti dichiarativi. Poi sul concordato preventivo che blocca per due anni l’importo delle tasse, a vantaggio delle piccole imprese e Partite IVA.
Nuove scadenze di invio per la Dichiarazioni dei Redditi
Il Governo sta valutando di anticipare a ottobre la scadenza dell’invio telematico delle dichiarazioni dei redditi, riducendo l’attuale termine del 30 novembre per il modello Redditi. Secondo Leo:
È fondamentale cambiare sia i tempi entro cui deve essere messa a disposizione la modulistica, sia i tempi dei pagamenti.
Modifiche fiscali 2024-2025: le ipotesi in campo
Se le anticipazioni saranno confermate, i modelli dichiarativi dovranno essere disponibili entro il 30 aprile già dal 2024 e si potrebbe anticipare persino a marzo dall’anno successivo. L’obiettivo finale è quello di arrivare ad un intero mese di agosto scevro da scadenze fiscali.
Attivazione del Concordato Preventivo
Il viceministro Leo ha spiegato che queste azioni sono propedeutiche all’attivazione del concordato preventivo, oggetto del secondo decreto delegato atteso nelle prossime settimane.
Siamo consapevoli della farraginosità del sistema, per questo bisogna cambiare verso, con il concordato preventivo biennale ma anche gli interpelli facilitati, la riduzione delle sanzioni e dando maggiore certezza ai contribuenti sull’interpretazione delle norme, con circolari emanate in tempi più brevi.