Non si placa la polemica sul caos generato tra le Partite IVA – soprattutto ristoratori, bari e negozianti – che si sono visti recapitare PEC con lettere di compliance inviate dal Fisco per presunte discordanze tra scontrini emessi e corrispettivi incassati.
Si tratta in realtà di false anomalie, basate su dati errati inviati dai gestori di sistemi di pagamento in relazione a transazioni POS. Motivo per cui il Fisco provvederà ad effettuare i riscontri del caso e ad annullare le missive.
Vediamo tutto.
Allarme pagamenti POS: notifiche da annullare
I dati degli incassi risultano spesso duplicati, a volte persino quintuplicati, in relazione alle operazioni dei primi quindici giorni del mese. Il tutto, gettando in allarme i diretti interessati.
Ebbene, i commercianti in questione possono stare tranquilli: l’Agenzia delle Entrate procederà con l’annullamento delle richieste di chiarimenti fiscale.
La conferma dell’imminente annullamento è riportata nella nota stampa dell’11 ottobre:
L’Agenzia si è immediatamente attivata con gli stessi operatori finanziari per individuare nel dettaglio gli errori da loro commessi e nei prossimi giorni invierà ai contribuenti coinvolti una comunicazione di annullamento delle lettere di compliance che riportano dati sbagliati.
Transazioni POS: cosa è successo davvero
Il problema, segnalato nei giorni scorsi dai contribuenti e dai loro intermediari, è nato dalla trasmissione di comunicazioni fornite in modo errato dagli operatori finanziari. Trattandosi di dati trasmessi in forma giornaliera ed aggregata (sui corrispettivi incassati), il Fisco non aveva avuto modo di accorgersi degli errori fino a quando non è stato segnalato dai diretti interessati, che in alcuni casi si sono visti attribuire pagamenti doppi a fronte di una sola fatturazione.
L’Agenzia delle Entrate è venuta a conoscenza di questa circostanza – non riferibile al proprio operato e, trattandosi di informazioni trasmesse in forma giornaliera e aggregata, non rilevabile neppure dalle attività di verifica della qualità delle banche dati – solo dopo l’invio delle lettere di compliance relative al confronto tra pagamenti elettronici giornalieri e fatture elettroniche e/o corrispettivi telematici trasmessi.
Adesso, confrontando i pagamenti elettronici giornalieri con le fatture e i corrispettivi trasmessi telematicamente, si sta procedendo ad individuare gli errori e ad annullare le missive che riportano dati sbagliati.