Tratto dallo speciale:

Fatturato: in calo le imprese ma tengono le Partite IVA

di Anna Fabi

12 Ottobre 2023 09:08

logo PMI+ logo PMI+
L'imponibile IVA da fatturazione elettronica è in calo dello 0,6%: ecco la ripartizione geografica e per settore in base agli ultimi dati del Ministero.

L’ultimo Osservatorio sulla fatturazione elettronica a cura del Ministero delle Finanze registra, nel secondo semestre 2023, un’inversione di tendenza per quanto riguarda l’imponibile IVA, in netta frenata rispetto ai mesi precedenti.

Il dato generale vede l’imponibile IVA diminuito complessivamente dello 0,6% da gennaio a luglio, rispetto allo stesso periodo del 2022, con il calo da attribuire essenzialmente alle imprese.

Quanto e dove fatturano le Partite IVA in Italia

Le persone fisiche hanno invece fatto evidenziare un aumento dell’11,7% mentre i soggetti diversi dalle persone fisiche vedono una contrazione dell’1,3%, con un peso sul totale pari al 93,7%.

La Lombardia si conferma la Regione d’Italia con il maggior numero di Partite IVA, seguita dal Lazio. Analizzando solo le persone fisiche, però al secondo posto c’è il Veneto, con una quota del 10% ed un alto tasso di lavoro autonomo.

 

Chi sale e chi scende

Nei primi sette mesi dell’anno, anche la quota di Partite IVA con fatturazione elettronica della Lombardia (sul podio con il 30,2% del totale) ha segnato una diminuzione di imponibile pari all’1,7%. Il Lazio è risultata la seconda Regione per peso sul totale (16,9%), ma anche in questo caso c’è stato un calo di imponibile, pari addirittura all’8,8%.

I settori in cui è più alta la concentrazione di Partite IVA restano Commercio e Manifattura.

A livello settoriale il Commercio rappresenta il 26,4% delle Partite IVA (ingrosso, dettaglio e riparazione auto e moto) e segna un imponibile in aumento del 4,5%, mentre la quota del Manifatturiero è pari al 24,6% con una crescita dell’imponibile pari al 2,7%.

Considerando le sole persone fisiche, il settore in testa è rappresentato dalle attività professionali, scientifiche e tecniche, con il 25,6% del totale, seguito dal Commercio.