Si avvicina alla scadenza il regime fiscale speciale previsto dal governo portoghese per attirare cittadini stranieri: secondo le anticipazioni di fonti governative, non sarà più in vigore dal 2024.
Ad annunciarlo è stato il primo ministro António Costa, motivandone nel dettaglio le ragioni. Vediamo tutto.
Tasse ridotte per residenti non abituali in Portogallo
Grazie alla tassazione ridotta, negli ultimi anni numerosi pensionati italiani hanno deciso di trasferire la residenza in Portogallo, iniziativa che non sarà più possibile portare avanti dal prossimo anno a quanto pare.
Ad oggi, per chi trasferisce la sua residenza in Portogallo trascorrendovi più di 183 giorni all’anno è prevista un’aliquota sostitutiva del 20% per i redditi da lavoro derivanti da attività a elevato valore aggiunto.
È anche possibile beneficiare dell’aliquota sostitutiva del 10% sulle pensioni provenienti dall’estero, così come del dimezzamento delle imposte per le attività di impresa. Fino al 2020 era addirittura prevista di un’esenzione totale. Da queste agevolazioni, invece, sono esclusi gli ex dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Anche con lo stop al regime agevolato, ad ogni modo, chi già fruisce degli sgravi d’imposta potrà beneficiarne fino alla scadenza dei termini di legge, ossia per 10 anni.
In generale, dal primo anno di applicazione del regime avevolato nel 2009, il Portogallo ha registrato un afflusso tale di ingressi da far lievitare i prezzi del mercato immobiliare nelle principali città, suscitando il malcontento nazionale. Da qui la scelta di chiudere i battenti.
“Il mantenimento di tale misura equivarrebbe a prolungare un’ingiustizia fiscale e sarebbe un modo indiretto per continuare a far aumentare i prezzi del mercato immobiliare”, ha spiegato infatti Costa.
I controlli sui potenziali abusi fiscali
Secondo la relazione sul Rendiconto generale dello Stato per il 2022, pubblicata dalla Corte dei Conti il 28 giugno scorso, nel 2020 si contavano 13.454 italiani iscritti all’AIRE in Portogallo, dei quali 3.341 in possesso di reddito italiano per un ammontare complessivo di 132 milioni di euro. Anche secondo le rilevazioni INPS, relative al 2021, sarebbero più di 3.500 gli italiani trasferitisi in Portogallo.
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Da parte dell’Agenzia delle Entrate in Italia, intanto, sono scattati i controlli sui trasferimenti, mentre la Corte dei Conti ha richiesto ulteriori riscontri per i soggetti residenti non solo in Portogallo ma anche a Cipro e in Tunisia.