La Legge delega per la riforma fiscale introduce nuove agevolazioni per le imprese che assumono, prevedendo uno sconto IRES a favore delle aziende che impiegano il reddito prodotto per avviare investimenti e promuovere assunzioni stabili.
È il viceministro del MEF Maurizio Leo a fornire alcuni dettagli aggiuntivi relativi alla cosiddetta Mini IRES, seguendo il ben noto obiettivo di Governo del “chi più assume meno paga, chi più investe meno paga”.
Mini IRES per chi assume e investe
La nuova strategia di Governo per incentivare le aziende, è dunque duplice: la Mini IRES per chi assume a tempo indeterminato creando occupazione, scegliendo il regime opzionale con aliquota ridotta al 15%, sarà accompagnata da un analoga agevolazione anche per le imprese che ad esempio investono in ricerca e sviluppo.
Per favorire la competitività delle PMI e attrarre investitori esteri, è prevista per le imprese una riduzione IRES nel caso se si investe il reddito prodotto:
- in investimenti qualificati;
- in assunzioni o partecipazione dei dipendenti agli utili.
In base alla delega, che comunque necessita di conferme tramite i decreti attuativi, gli investimenti potranno essere anche successivi (entro due periodi d’imposta) a quello di produzione del reddito assoggettato a IRES ridotta.
Assunzioni agevolate con corsie preferenziali
Per quanto riguarda la platea dei diretti interessati delle assunzioni agevolate, le categorie di lavoratori con una corsia preferenziale saranno le donne con figli, i giovani fino a 30 anni non compiuti e probabilmente anche coloro che escono dal Reddito di Cittadinanza e che confluiscono nelle nuove formule di sussidio, come il Supporto per la Formazione e il Lavoro.
Saranno attivati controlli fiscali al fine di garantire un corretto funzionamento della nuova misura.
Tempi di attuazione
Il punto è capire quando le nuove agevolazioni IRES entreranno in vigore. Il Viceministro ha confermato che si partirà con l’attuazione della delega fiscale dalle misure a costo zero, demandando ad un secondo e terzo step quelle che richiedono copertura.
Il secondo passaggio individuato è proprio lo studio delle coperture finanziarie:
avremo la necessità di verificare le risorse per vedere quelle che potremo mandare in vigore dal 2024.
A conti fatti, le nuove agevolazioni potrebbero persino non trovare applicazione l’anno prossimo, rimandate a quelle successive.