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Mance detassate: chiarimenti fiscali sulle nuove regole

di Teresa Barone

Pubblicato 4 Settembre 2023
Aggiornato 5 Settembre 2023 11:47

Il Fisco chiarisce il funzionamento della tassazione agevolata sulle mance con una circolare dedicata al settore turistico-alberghiero e ristorazione.

L’Agenzia delle Entrate ha fornito nuovi chiarimenti e istruzioni precise in merito alla tassazione agevolata delle mance, le somme di denaro elargite ai dipendenti che operano nel settore turistico-alberghiero e nel ramo della ristorazione.

Le indicazioni del Fisco, messe nero su bianco nella circolare n. 26 pubblicata il 29 agosto 2023, riguardano anche la detassazione per il lavoro notturno e festivo dei dipendenti operativi presso strutture turistiche e alberghiere.

Tasse ridotte sulle mance

Facendo riferimento alla Legge di Bilancio 2023 ed al Decreto Lavoro, le Entrate ricordano l’introduzione dell’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali, con l’aliquota del 5% applicabile alle mance percepite dal personale, sebbene entro il limite del 25% del reddito percepito nell’anno, per le mance pagate in contanti o tramite mezzi di pagamento elettronici.

Requisiti per i dipendenti

La tassazione sostitutiva si applica alle mance percepite dai lavoratori del settore privato che risultino titolari di reddito da lavoro dipendente presso strutture ricettive ed esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, di importo non superiore a 50mila euro.

Attenzione: come chiarisce l’Agenzia delle Entrate, ai fini del calcolo del limite reddituale, devono essere inclusi tutti i redditi di lavoro dipendente conseguiti dal lavoratore, compresi quelli derivanti da attività lavorativa diversa da quella svolta nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione.

Tale limite reddituale di 50mila euro, nello specifico, è riferito al periodo d’imposta precedente a quello di percezione delle mance da assoggettare all’imposta sostitutiva, applicando il principio di cassa esteso, ossia fino al 12 gennaio del periodo di imposta successivo a quello di riferimento.

=> Mance tassabili come redditi da lavoro: sentenza di Cassazione

Come si accede alla detassazione sulle mance

Nel caso di più datori di lavoro, il dipendente deve attestare per iscritto l’importo del reddito di lavoro dipendente relativo all’anno precedente.

Per accedere alla tassazione sostitutiva, inoltre, non ci deve essere una rinuncia scritta da parte del dipendente stesso. Tuttavia:

se il sostituto d’imposta rileva che la tassazione sostitutiva è meno vantaggiosa per il lavoratore, anche in assenza di rinuncia da parte di quest’ultimo, può applicare la tassazione ordinaria, portandone a conoscenza il lavoratore stesso.

Inoltre:

nell’applicare l’imposta sostitutiva, il datore di lavoro deve tener conto non solo delle mance corrisposte attraverso mezzi di pagamento elettronici, ma anche di quelle che i lavoratori ricevono in denaro.

Infine, se il datore di lavoro verifica in un secondo momenti la possibilità di applicare lo sconto fiscale, potrà tassare le somme con imposta sostitutiva e recuperare le maggiori ritenute nella prima retribuzione utile.