Stop alla cessione dei crediti edilizi a Poste Italiane per le quote annuali del Superbonus o altri bonus edilizi. Lo comunica un messaggio pubblicato in queste ore:
A partire dal 30 maggio 2024, non è più possibile effettuare nuove richieste di cessione di crediti d’imposta, ai sensi del DL 19 maggio 2020 n.34, convertito con modificazioni nella legge 17 luglio 2020 n.77 e s.m.i..
Le richieste di cessione pervenute prima di tale data saranno valutate secondo i processi ordinari e la normativa vigente. ; Poste Italiane non è comunque obbligata ad accettare le richieste di cessione finora pervenute.
Cessione crediti edilizi a Poste Italiane: come funzionava
A fine 2023 Poste aveva riattivato la sua piattaforma per l’acquisto dei crediti di imposta derivanti da bonus fiscali per interventi edilizi. Si trattava del canale esclusivo tramite cui inviare la richiesta/proposta di vendita dei propri crediti edilizi, alle quali Poste rispondeva via email richiedendo di volta in volta i documenti del caso. Tutta la procedura era telematica, svolta tra piattaforma ed email.
=> Cessione crediti a Poste: come funzionava la piattaforma
Requisiti cessione bonus a Poste fino al 30 maggio 2024
Per le richieste pervenute entro il 30 maggio 2024, i requisiti restano i seguenti,
- Acquisto crediti solo da Persone Fisiche titolari originari di un credito d’imposta fra quelli indicati al paragrafo successivo e che abbiano sostenuto in maniera diretta i relativi oneri (c.d. prime cessioni).
- Dall’8 gennaio 2024, le richieste devono riguardare soltanto le quote annuali fruibili a partire dal 2025 in relazione a crediti maturati a fronte di spese sostenute nel 2024 o a rate residue di anni precedenti.
- Poste Italiane valuta l’acquisizione unicamente di crediti d’imposta in relazione alla cui cessione il cedente si sia avvalso di entrambe le figure che seguono:
- intermediario fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate per effettuare la trasmissione del “modulo di esercizio dell’opzione di cessione del credito d’imposta” all’Agenzia delle Entrate.
- asseveratore.
- Il totale dei crediti ceduti a Poste Italiane, comprensivo di quelli ceduti anteriormente alla riapertura del servizio, non può superare il limite di 150mila euro.
- Al momento, Poste Italiane non acquista nessun credito d’imposta che sia stato oggetto di precedente trasferimento, inclusi i crediti d’imposta maturati a seguito di sconto in fattura.
- La richiesta di cessione è riservata ai privati titolari di un conto corrente BancoPosta ed è accessibile esclusivamente attraverso la procedura online, con credenziali SPID.
- Tutte le comunicazioni tra il cliente e Poste Italiane sono effettuate tramite email. A tale scopo, in fase di richiesta della cessione, il cliente deve indicare una casella di posta elettronica come recapito per ogni richiesta di informazioni e documentazione, con le tempistiche indicate ai fini della presentazione e lavorazione della richiesta.
- La comunicazione di cessione sul sito di Agenzia delle Entrate deve essere effettuata solo dopo aver ricevuto l’accettazione contrattuale della proposta da parte di Poste Italiane, secondo quanto specificato di seguito.
- Fino all’accettazione da parte di Poste Italiane sulla piattaforma cessioni crediti d’imposta dell’Agenzia delle Entrate, il cliente può recedere senza penali mediante l’apposita funzione di annullamento online.
- Poste Italiane non può accettare le cessioni con remissione in bonis, in quanto non rappresenta un soggetto autorizzato dalla specifica normativa.
Quali crediti di possono cedere a Poste Italiane
Sempre limitatamente alle richieste pervenute fino al 30 maggio 2024, ecco le tipologie di credito acuistabili.
- Superbonus, credito d’imposta ai sensi dell’art.119 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020), ripartito in 5 quote annuali o in 4 quote annuali per le spese sostenute dal 2022.
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Altri Bonus cedibili ai sensi dell’art. 121 del Decreto Rilancio (DL n. 34/2020):
- Ecobonus ordinario (efficienza energetica e installazione di impianti fotovoltaici), ai sensi dell’art. 14 del DL n. 63/2013 e dell’art.16-bis, comma 1, lettera h) del Tuir, ripartito in 10 quote annuali;
- Sismabonus ordinario (misure antisismiche), ai sensi dell’art. 16, commi da 1-bis a 1-septies del DL n. 63/2013, ripartito in 5 quote annuali;
- Ristrutturazione (recupero patrimonio edilizio), ai sensi dell’art. 16-bis, comma 1, lettere a) e b), del Tuir, ripartito in 10 quote annuali;
- Recupero o restauro facciate, ai sensi art. 1, comma 219 e 220, della L. n. 160/2019, ripartito in 10 quote annuali, cedibile solo per le rate residue a partire dal 2024 in poi;
- Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, ai sensi dell’art.16-ter del DL n. 63/2013, ripartito in 10 quote annuali;
- Eliminazione delle barriere architettoniche, ai sensi dell’art. 119-ter del Decreto Rilancio, a fronte di spese sostenute dal 1° gennaio 2022, ripartito in 5 quote annuali.
A quanto compra i Bonus edilizi Poste Italiane
Il corrispettivo riconosciuto da Poste Italiane per i bonus edilizi venduti è calcolato come percentuale sul valore nominale del credito d’imposta ceduto e varia in funzione della tipologia di bonus e delle annualità cedute.
L’importo liquidato per la cessione di crediti d’imposta con recupero in quattro, cinque e dieci anni (con cessione di tutte le annualità) è pari a:
- 94 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi relativi al Superbonus 110 con recupero in 4 anni (pari all’85,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
- 84,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 5 anni (pari all’84,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato).
- 70 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste Italiane per gli interventi diversi da quelli qualificanti per il Superbonus 110% con recupero in 10 anni (pari al 70% del valore nominale del credito d’imposta maturato).