Proroghe fiscali per terminare i lavori, moratoria per le posizioni debitorie dovute al blocco del mercato crediti, cessione dei crediti da parte di società partecipate dal MEF, fruizione estesa dei crediti d’imposta per i cosiddetti Esodati del Superbonus: sono alcune delle richieste sottoposte al MEF nel corso del tavolo tecnico di lunedì 17 luglio.
L’incontro informale ha visto presenti il vicepresidente dell’associazione Domenico Passarella e gli economisti Alfonso Scarano, Saveria Sechi ed Enrico D’Elia, che si sono confrontati con Enrico Zanetti, consigliere del ministero dell’Economia.
Tavolo tecnico sul Superbonus
L’associazione si è formata alla fine del 2022, in concomitanza con le norme che via via hanno depotenziato il Superbonus. Riunisce imprese e privati cittadini nonché esponenti delle professioni tecniche.
Fra gli interventi normativi maggiormente osteggiati c’è lo stop alla cessione dei crediti previsto dal DL 11/2023, anche se tavolo ministeriale non è stata presentata la richiesta (poco realistica) di tornare indietro rispetto al dettato di legge ormai in vigore.
Costruttivamente, però, nell’incontro del 17 luglio con il consigliere Zanetti sono state avanzate proposte realizzabili, che andrebbero incontro a coloro che si sono trovati i lavori bloccati a causa dei crediti incagliati, o ale imprese a cui manca la liquidità sempre a causa dell’impossibilità di cedere i crediti acquisiti tramite sconto in fattura.
Esodati del Superbonus: le proposte
- Più tempo per finire i lavori di efficientamento energetico e/o sismico;
- proroga DURC ed esenzione da more e sanzioni per il ritardato pagamento di imposte;
- acquisto crediti fiscali da parte delle partecipate dirette dal MEF;
- deroga al sequestro preventivo per i crediti fiscali (Art. 321 Codice di Procedura Penale): moratoria per le posizioni pregresse per le quali chi non ha potuto onorare i debiti contratti è stato oggetto di azioni giudiziarie. Secondo l’associazione, «tali azioni devono essere sospese e a seguito dell’avvenuto pagamento del debito nominale, ricorrendo eventualmente anche alla cessione dei crediti in favore dei creditori, senza aggravi di spese e oneri legali e con la cancellazione d’ufficio di tutte le azioni e segnalazioni».
- tasso calmierato (Discount Rate Cap) per operazioni di cessione crediti d’imposta;
- tax credit in 5 anni (invece degli attuali quattro), arrivando fino a dieci anni su domanda;
- frazionamento bonus fiscale: in questo modo si potrebbero vendere più facilmente i crediti:
- certificazione crediti nel Cassetto Fiscale: aggiunta della funzione di caricamento della documentazione che certifica il credito fiscale presente in AdE.
Si tratta di richieste da tempo avanzate dal comitato, ma con una novità: da quanto emerso a margine del tavolo, il vertice al Ministero ha avuto un esito «molto positivo», anche sul fronte di possibili interventi concreti da parte del Governo.