Una rateazione del secondo acconto IRPEF, in modo da distribuire il carico fiscale per le Partite IVA. E’ uno degli emendamenti approvati in Commissione alla Camera nell’ambito della Riforma Fiscale, volto alla semplificazione degli adempimenti dichiarativi e di versamento a carico dei contribuenti.
La novità riguarda le Partite IVA che pagano l’IRPEF attraverso il meccanismo di acconto e saldo. Vediamo le anticipazioni del testo, che il 10 luglio è atteso in Aula.
Mensilizzazione tasse per le Partite IVA
L’emendamento contiene l’introduzione di un meccanismo di progressiva mensilizzazione di acconti e saldi e di riduzione della ritenuta d’acconto.
La norma riguarda l’IRPEF dovuta da lavoratori autonomi, imprenditori individuali, contribuenti a cui si applicano gli Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA).
Con la mensilizzazione, non cambia il modo in cui si calcolano le tasse: resta comunque previsto «il mantenimento dell’attuale sistema di calcolo del saldo e degli acconti», sia che il contribuente adotti il metodo storico sia che invece scelga quello previsionale.
Cambia invece la distribuzione e tempistica di pagamento delle tasse, che si mira a distribuire in un maggior numero di rate così da pesare meno.
Cosa cambia per l’acconto di novembre
L’ipotesi di progressiva mensilizzazione dell’IRPEF lascia intendere che a poter essere diluito nel tempo sarà soprattutto il secondo acconto IRPEF di novembre, in considerazione del modo in cui funziona l’attuale meccanismo.
Come funziona oggi
Attualmente, entro fine giugno si pagano il saldo IRPEF relativo all’anno precedente e il primo o unico acconto 2022, mentre in novembre si paga eventualmente il secondo acconto. Se l’IRPEF dovuta è fino a 257,52 euro, si effettua un unico versamento entro la fine di novembre, se invece è sopra questa cifra si paga il 40% in giugno e il 60% in novembre.
Il saldo e la prima rata di acconto si possono dunque già pagare a rate, mentre l’unico versamento che oggi va fatto in un’unica soluzione è quello di novembre.
Come funzionerà con la riforma fiscale
Un’indicazione precisa sul futuro numero di rate da prevedere per la redistribuzione del carico fiscale delle Partite IVA non è fornita nell’emendamento, anche se si parla di “mensilizzazione” e pertanto si lascia intendere un versamento a cadenza periodica (mensile) fissa per tutto l’anno invece dei due macro-appuntamenti.
L’emendamento introduce infatti l’ipotesi di:
progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi e un’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto.
Ricordiamo che la riforma fiscale è stata approvata in commissione alla Camera con diverse modifiche rispetto al testo del Ddl presentato dal Governo, ma ancora deve andare in Aula a Montecitorio e poi passare al Senato. Sembra più che probabile prevedere anche un terzo passaggio alla Camera, per l’esame delle eventuali modifiche di Palazzo Madama.
Le certezze sulla nuova mensilizzazione delle tasse per le Partite IVA si avranno dunque solo al termine della discussione parlamentare.