Il 30 giugno 2023 è l’ultimo giorno utile per l’acquisizione dei beni strumentali prenotati nel 2022 ed ammessi al bonus Industria 4.0, ottenendo il credito d’imposta sui beni immateriali potenziato dal DL Aiuti.
Entro tale scadenza devono infatti concludersi gli investimenti pagati in acconto al 20% entro lo scorso 31 dicembre.
Investimenti 4.0: ultima chiamata per il bonus potenziato
Se si rispetta il termine, si può ottenere il credito d’imposta al 50% della spesa, nel limite massimo di un milione di euro.
Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di entrata in funzione dei beni per gli investimenti in beni diversi da quelli “Transizione 4.0” oppure a decorrere dall’anno dell’avvenuta interconnessione per quelli in beni “Transizione 4.0”.
Il bonus è destinato alle imprese che investono in beni strumentali nuovi, finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Ammessi anche enti non commerciali, imprese agricole, reti di imprese, società tra professionisti ed imprese neo costituite.
Il riferimento di legge è la Manovra 2022 (articolo 1, comma 44, legge n. 234/2021) come modificata dal Decreto Aiuti (articolo 21, comma 1, Dl n. 50/2022).
Beni immateriali agevolabili: requisiti e riferimenti di legge
I beni, strumentali all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria, devono essere nuovi. Gli investimenti agevolabili sono i beni immateriali nuovi elencati nell’Allegato B della legge n. 232/2016:
- software, sistemi, piattaforme e applicazioni, sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
- software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
- software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
- spese per servizi di cloud computing”, per la quota imputabile per competenza.