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Precompilata: come scegliere tra 730 e Modello Redditi PF

di Alessandra Gualtieri

Pubblicato 12 Maggio 2023
Aggiornato 25 Maggio 2023 09:23

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Con la precompilata il contribuente può optare tra 730 e Modello Redditi PF, con le informazioni in Anagrafe tributaria: come scegliere in base ai redditi.

Dall’11 maggio è possibile inviare la dichiarazione dei redditi precompilata 2023, raggiungibile dalla propria area riservata del sito web dell’Agenzia delle Entrate. Al primo accesso è possibile anche scegliere il modello.

In alcuni casi è obbligatorio optare per il Modello Redditi Persone Fisiche mentre in altri casi è possibile scegliere sia il 730 sia il Redditi PF. In entrambi i casi sono precaricati spese e redditi imponibili noti al Fisco, comprese le novità del 2023 come i canoni di locazione e di intermediazione per la prima casa.

Vediamo di seguito tutte le regole del caso per capire quale si deve o conviene presentare, anche in considerazione delle detrazioni e deduzioni spettanti e dei tempi di rimborso.

Come scegliere il Modello di dichiarazione?

La scelta è del contribuente, anche se sul sito della precompilata c’è una funzione per guidare l’utente verso quella più adatta.

Chi deve presentare il Modello Redditi PF 2023?

Oltre ai soggetti obbligati a tenere scritture contabili, i contribuenti che devono utilizzare il Modello Redditi Persone Fisiche sono:

  • i dipendenti che hanno cambiato datore di lavoro e sono in possesso di più Certificazioni Uniche, nel caso in cui l’imposta complessiva superi di oltre euro 10,33 il totale delle ritenute;
  • i dipendenti che direttamente dall’INPS o da altri Enti hanno percepito indennità e somme a titolo di integrazione salariale, o ad altro titolo senza le dovute ritenute;
  • i dipendenti a cui il sostituto d’imposta ha riconosciuto deduzioni dal reddito e/o detrazioni d’imposta non spettanti;
  • i dipendenti che hanno percepito retribuzioni e/o redditi da privati non obbligati ad effettuare ritenute d’acconto (per esempio collaboratori familiari e autisti);
  • i contribuenti che hanno conseguito redditi sui quali l’imposta si applica separatamente (ad esclusione di quelli che non devono essere indicati nella dichiarazione, quando erogati da soggetti che hanno l’obbligo di effettuare le ritenute);
  • i dipendenti e/o percettori di redditi assimilati ai quali non sono state trattenute le addizionali IRPEF se l’importo dovuto per ciascuna supera euro 10,33;
  • i contribuenti che hanno conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare a imposta sostitutiva;
  • i docenti titolari di cattedre nelle scuole, che hanno percepito compensi da lezioni private e intendono fruire della tassazione sostitutiva.

Devono anche presentare il Modello Redditi anche i titolari di redditi:

  • d’impresa, anche in forma di partecipazione, da lavoro autonomo, da locazioni professionali, a partita IVA, in veste di soci di cooperative artigiane;
  • “diversi” (ad esempio derivanti dalla cessione, affitto o usufrutto di aziende), soggetti a monitoraggio fiscale, da trust o da plusvalenze per partecipazioni non qualificate in società o territori a fiscalità privilegiata, con titoli non negoziati in mercati regolamentati.

Chi presenta il Modello 730?

Dipendenti e titolari di redditi assimilati che hanno un datore di lavoro o un ente previdenziale che svolge il ruolo di sostituto d’imposta presentano il Modello 730 mentre autonomi, professionisti, titolari di reddito d’impresa presentano il modello Redditi Persone Fisiche.

I soggetti che presentano il 730 è sono:

  • pensionati o lavoratori dipendenti (e parasubordinati), anche a tempo determinato,
  • contribuenti che percepiscono indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente,
  • soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione di prodotti agricoli e piccola pesca,
  •  sacerdoti della Chiesa cattolica,
  •  giudici costituzionali, parlamentari nazionali e altri titolari di cariche pubbliche elettive,
  • soggetti impegnati in lavori socialmente utili,
  • produttori agricoli esonerati dalla presentazione del 770, IRAP e IVA.

Si può utilizzare il modello 730 per redditi:

  • da lavoro dipendenti e assimilati;
  • da terreni o fabbricati;
  • di capitale;
  • di lavoro autonomo per i quali non è richiesta partita Iva;
  • diversi o a tassazione separata.

Modello 730 e Modello Reddito (ex Unico ed ex 740): qual è la differenza?

Il Modello 730 è il modulo per la denuncia dei redditi delle persone fisiche, ad esempio pensionati e dipendenti, che hanno un sostituto d’imposta e dichiano specifici redditi, ad esempio già soggetti a ritenuta alla fonte.

Il Modello 740 è la dicitura che portava fino al 1993 il Modello UNICO (modello di dichiarazione compensativo Uni. Co), tra le cui declinazioni c’era anche il Modello Unico Persone Fisiche (PF), che oggi è stato rinominato come Modello Redditi, arricchendosi di altri campi dichiarativi.

Chi può scegliere tra i due modelli?

I contribuenti che non hanno sostituto d’imposta (ad esempio se hanno perso il lavoro) possono presentare il 730 e ottenere i rimborsi in autonomia, direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Di contro, possono usare anche il Modello Redditi i contribuenti che devono integrare o modificare un modello 730 via inviato. In alcuni casi, invece, è obbligatorio presentare l’uno o l’altro modello.