Le imprese che hanno praticato sconti in fattura e/o acquisito crediti per interventi di Superbonus, Sismabonus e Bonus barriere architettoniche, per i loro dei crediti incagliati possono richiedere di esercitare l’opzione per la fruizione in 10 quote annuali di pari importo. Fornitori e cessionari possono utilizzare la nuova funzionalità sulla “Piattaforma cessione crediti” del Fisco dal 2 maggio, mentre dal 3 luglio il servizio sarà attivo anche per i loro intermediari.
Modalità e tempistiche sono state stabilite con apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate contenente le istruzioni operative del caso. Vediamole.
Tax credit residuo in 10 anni: come funziona lo spalmacrediti
La regola di fondo è che la parte residua di ciascuna rata annuale possa essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Possono essere spalmati in 10 anni (esclusivamente in compensazione) i tax credit per i bonus riguardanti le comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia entro il 31 marzo 2023 e non ancora utilizzati. La possibilità riguarda solo per il Superbonus, il bonus barriere architettoniche e il sismabonus. La scelta è immediata, non rettificabile né annullabile.
Nuove rate in compensazione
La quota residua di ciascuna rata annuale, anche per cessioni successive alla prima, può essere ripartita in dieci rate annuali dall’anno successivo a quello di riferimento della rata originaria, con riferimento:
- agli anni 2022 e seguenti, per i crediti da Superbonus con comunicazioni di prima cessione o sconto inviate all’Agenzia fino al 31 ottobre 2022,
- agli anni 2023 e seguenti, per i crediti da Superbonus con comunicazioni inviate dal 1° novembre 2022 al 31 marzo 2023, e inviate fino al 31 marzo 2023 per il Sismabonus ed eliminazione barriere architettoniche.
Ogni rata può essere utilizzata esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24 (on successiva risoluzione saranno istituiti gli appositi codici tributo), dal 1° gennaio al 31 dicembre del relativo anno di riferimento. La quota non può essere ceduta né ulteriormente ripartita.
Più comunicazioni per la stessa rata
L’opzione può essere esercitata anche per una parte della quota e poi, con successive comunicazioni, per i residui della rata e eventuali altri crediti nel frattempo acquisiti per Superbonus, Sismabonus o eliminazione barriere architettoniche.
L’importante è che la comunicazione contenga la tipologia di credito, la rata annuale da ripartire in dieci anni (in compensazione dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2033) e il relativo importo.
Esempio pratico
Per una rata annuale 2023 di un credito da Sismabonus pari a 1000 euro, si possono usare subito in compensazione entro l’anno 600 euro e rateizzare in 10 anni i 400 rimanenti (tax credit di 40 euro ogni anno, in compensazione tramite F24) dandone comunicazione al Fisco tramite la nuova funzionalità.
Se a fine 2023 il soggetto emergono altri crediti residui non compensabili, si potranno segnalare all’Agenzia e ripartirli nei successivi dieci anni.