La Rottamazione-quater delle cartelle esattoriali prevista dalla tregua fiscale è aperta anche ai contribuenti che avevano inizialmente aderito alla Rottamazione-ter poi decaduti per non aver pagato le rate, ma ci sono una serie di casi in cui questa operazione non è possibile come ad esempio, per i debiti verso gli enti previdenziali privati che non aderiscono alla definizione agevolata 2023.
Le casistiche sono contenute nella circolare dell’Agenzia delle Entrate 6/2023, che fornisce una lunga serie di chiarimenti applicativi per ordini professionali, associazioni di categoria, commercialisti ed esperti fiscali.
Debiti Rottamazione-ter ammessi alla quater
La regola generale, per quanto riguarda il coordinamento fra la nuova rottamazione – i debiti affidati all’agente della riscossione fra il 2000 e il 30 giugno 2022 – e quelle degli anni scorsi, è contenuta nel comma 249 della legge di Bilancio 2023 (legge 197/2023). Ricomprende tutti i carichi già inseriti in precedenti rottamazioni purché rientranti nell’ambito applicativo della nuova definizione agevolata. Anche nell’ipotesi di inefficacia della precedente rottamazione in conseguenza del mancato pagamento nei termini.
Debiti esclusi dalla definizione agevolata
Se i debiti che il contribuente sta pagando con le precedenti rottamazioni non rientrano in quelli ammessi a quella 2023, il discorso è diverso. Questi «debiti devono essere saldati rispettando il precedente piano di rateazione previsto dalle regole della definizione agevolata a cui si è aderito».
Può essere, per esempio, il caso dei contributi previdenziali agli enti privati di categoria, che hanno la possibilità di scegliere se aderire o meno alla rottamazione 2023. Alcuni hanno deciso per il sì, come cassa forense, cassa biologi ENPAB, INPGI (previdenza giornalisti) ed ENPAV (veterinari), mentre altri hanno deliberato in senso negativo come ENPAM (medici), Inarcassa (ingegneri e architetti), CNPADC (commercialisti), Notariato e Cassa Geometri.
Chiarimenti sulla domanda
Chi sta pagando le rate della precedente definizione agevolata, oppure aveva aderito ma è poi decaduto, se vuole aderire alla Rottamazione-quater deve presentare domanda entro il 30 aprile indicando il numero identificativo della cartella esattoriale originaria che intende sanare.
Il Fisco effettuerà il ricalcolo del debito tenendo conto esclusivamente degli importi già versati a titolo di capitale compreso nei carichi affidati e a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento.
Chi aderisce alla Definizione agevolata 2023 ma poi non riesce a pagare le rate decadendo dal piano, potrà comunque chiedere all’Agenzia delle entrare la rateazione del debito residuo (che evidentemente sarà più alto perché dovuti sanzioni e interessi).