La sanzione prevista in caso di violazioni tributarie è sempre necessaria, tuttavia anche in questo caso vale il principio di proporzionalità e il giudice può definire una riduzione dell’importo da versare.
Ad affermarlo è la Corte Costituzionale con la sentenza n. 46 del 17 marzo 2023, deliberando in merito alla richiesta di riduzione delle sanzioni tributarie inoltrata da una società sanzionata per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi.
A fare la differenza, secondo i giudici, è anche il comportamento del contribuente che, nel caso preso in esame, ha provveduto immediatamente a presentare la dichiarazione e versare le imposte dovute prima di ricevere gli avvisi di accertamento.
Proprio per questo motivo, secondo la Corte Costituzionale, è possibile concedere la riduzione delle sanzioni amministrative che comunque si rendono necessarie in virtù del loro effetto deterrente.
Rifacendosi anche all’articolo 7 del Decreto n. 472 del 1997, in particolare, la Corte Costituzionale ha affermato che:
Tale soluzione, senza minare in radice l’effetto deterrente, è in grado di ricondurre entro i limiti della proporzionalità e della ragionevolezza la sanzione prevista dalla norma censurata in riferimento a situazioni come quella del giudizio a quo.