Se per gli studenti universitari fuori sede sono previsti bonus fiscali sulle tasse e agevolazioni sull’affitto a particolari condizioni, anche per imprese e altri soggetti esistono bonus università legati agli alloggi residenziali degli studenti.
Vediamo in dettaglio quali bonus sono tutti quelli disponibili, per entrambe queste categorie.
Bonus Università per studenti
Per i giovani che studiano all’università esistono alcune opportunità per risparmiare sulle spese da investire alla propria formazione.
Diritto allo Studio universitario: esonero tasse
In primo luogo, esiste la possibilità di accesso all’esonero dalle tasse scolastiche (Diritto allo Studio Universitario – DSU): è destinato a studenti con basso reddito ed elevato rendimento. In particolare, con un ISEE fino a 27.726,79 euro ed ISPE (Situazione Patrimoniale Equivalente) fino a 60.275,66 euro c’è l’esonero totale. Con ISEE crescente c’è l’esonero parziale (inversamente proporzionale al reddito, dall’80% fino al 10%). L’esonero è confermato anche per il secondo anno con almeno 10 CFU e dal terzo anno in poi con almeno 25 CFU.
Gli importi minimi delle borse di studio per l’anno accademico 2024/2025 sono pari a:
- 7.015,97 euro per studenti fuori sede,
- 4.100,05 euro per studenti pendolari,
- 2.827,64 euro per studenti in sede.
Bonus studenti universitari fuori sede: detrazioni
Per tutti gli studenti universitari fuori sede è prevista la detrazione al 19% del canone di locazione fino a 2.633 euro all’anno (detrazione massima di 500 euro) per gli studenti iscritti presso un’università che si trova in un Comune differente da quello di residenza, ad almeno 100 Km di distanza, in una Provincia diversa. Anche la casa in affitto deve trovarsi nel Comune dell’università o in quelli limitrofi.
Bonus affitto universitari fuori sede
C’è anche un Bonus affitto universitari fuori sede, ottenibile su domanda ogni anno, ma in relazione a specifici atenei. La richiesta di contributo (circa 1500 euro l’anno per La Sapienza di Roma, ad esempio) si inoltra direttamente all’università per accedere alla graduatoria di scorrimento, basata su ISEE ed età anagrafica.
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Detrazioni costi universitari e specializzazioni
Per tutti gli studenti universitari sono detraibili al 19% le spese per l’iscrizione e frequenza di corsi universitari e post universitari. La detrazione spetta per le tasse di immatricolazione e iscrizione (anche per studenti fuori corso); le tasse per esami di profitto e laurea; la partecipazione a test di ingresso per corsi di laurea.Per gli studenti iscritti a corsi di dottorato, specializzazione e master universitari di primo e secondo livello gli importi massimi detraibili sono:
- Nord 3.900 euro
- Centro 3.100 euro
- Sud e Isole 2.900 euro
NB: agli importi, va sommata la tassa regionale per il diritto allo studio (art. 3 della legge 28 dicembre 1995, n. 549 e successive modificazioni).
Per la frequenza di università private non statali gli importi massimi detraibili sono invece stabiliti ogni anno. Ecco le soglie 2024 con i limiti alla detrazione delle spese universitarie private del 2023:
Area disciplinare | Nord | Centro | Sud e isole |
---|---|---|---|
Medica | 3.900 euro | 3.100 euro | 2.900 euro |
Sanitaria | 3.900 euro | 2.900 euro | 2.700 euro |
Scientifico-tecnologica | 3.700 euro | 2.900 euro | 2.600 euro |
Umanistico-sociale | 3.200 euro | 2.800 euro | 2.500 euro |
Dottorato, specializzazione e master universitari di I e II livello | 3.900 euro | 3.100 euro | 2.900 euro |
Per lo scaglione di detrazione IRPEF, ecco invece le aree di afferenza indicate dal decreto ministeriale.
- Nord: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Piemonte, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto;
- Centro: Abruzzo, Lazio, Toscana, Umbria;
- Sud e Isole: Basilicata, la Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia.
Borse di studio per studenti universitari
Esistono infine le borse di studio INPS fino a 2mila euro per figli di lavoratori statali, con esami in corso e una media ponderata di 24/30 o voto di laurea di almeno 88/110. Si tratta di borse universitarie e post-laurea che ogni anno l’INPS mette a bando e per le quali si deve fare domanda per rientrare in graduatoria.