Per mettersi in regola spontaneamente in caso di fatture e corrispettivi giornalieri trasmessi per via telematica oltre i termini di legge, è possibile reperire i dati sui documenti in ritardo tra le notifiche pervenute al proprio domicilio digitale, con tutti i dettagli all’area riservata del portale del Fisco (nel Cassetto fiscale) e nella piattaforma Fatture e Corrispettivi.
Ed è ancora possibile ricorrere anche al ravvedimento speciale 2023 sfruttando la proroga concessa dal Decreto Bollette.
Segnalazione anomalie da sanare
Per le fatture elettroniche sono forniti:
- elenco e numero fatture emesse in ritardo,
- tipo di fattura,
- tipo documento,
- numero e data fattura/documento,
- data di trasmissione e identificativo Sdi file.
Per i corrispettivi giornalieri sono forniti:
- elenco e numero invii trasmessi in ritardo,
- numero identificativo dell’invio,
- matricola del dispositivo,
- data di rilevazione e di trasmissione.
Sanatoria con Tregua fiscale
Il contribuente può regolarizzare la propria posizione ricorrendo alle sanatorie della Tregua fiscale, versando:
- entro il 31 ottobre una somma pari a 200 euro per ogni periodo d’imposta a cui si riferiscono le violazioni, se queste non hanno inciso sulla determinazione del tributo;
- entro il 30 settembre un diciottesimo delle sanzioni ordinarie per mancata o tardiva emissione di fattura o trasmissione dei corrispettivi, se le violazioni hanno inciso sulla dichiarazione annuale.
In alternativa, si può scegliere di mettersi in regola tramite ravvedimento operoso, con la riduzione delle sanzioni in base alle tempistiche di pagamento. Tale istituto è percorribile in questo caso anche se la violazione è già stata constatata o siano iniziate attività di controllo (salvo notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione sanzioni o accertamento, comunicazioni di irregolarità ed esiti di controllo formale.