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Addizionali regionali IRPEF 2023: aliquote a confronto

di Barbara Weisz

Pubblicato 20 Febbraio 2023
Aggiornato 22 Febbraio 2023 16:42

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La tabella delle addizionali regionali IRPEF per il 2023 rivela come l'aliquota più cara sia applicata in Lazio e più conveniente in Friuli: analisi ragionata.

In stagione di dichiarazione dei redditi, analizziamo le addizionali regionali IRPEF in base ai dati aggiornati a febbraio e pubblicati sul portale del dipartimento delle Finanze. L’aliquota più bassa è applicata in Friuli Venezia Giulia (allo 0,7%) per i contribuenti del primo scaglione di reddito, mentre la Regione più cara è il Lazio.

Ci sono alcune Regioni che applicano l’aliquota base dell’1,23% per tutti, a cui si aggiungono le province autonome di Trento e Bolzano che la prevedono per i primi tre scaglioni di reddito. Altre hanno sempre un’aliquota unica ma più alta, all’1,73%. Negli altri casi, si procede per scaglioni. 

Addizionale IRPEF: Regioni con aliquota unica

Partiamo dalle Regioni che applicano l’aliquota unica, quindi uguale per tutti i contribuenti indipendentemente dal reddito:

  • si paga l’1,23% in Basilicata, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto;
  • aliquota unica all’1,73% in Abruzzo e Calabria.

Tutte le altre Regioni applicano aliquote differenziate in base agli scaglioni di reddito.

Regioni con aliquote IRPEF differenziate

La maggiore convenienza si registra in Friuli Venezia Giulia: (primo scaglione all0 0,8% e aliquota all’1,23% per gli altri tre scaglioni; sostanzialmente, è la Regione con la tassazione più favorevole per tutti gli scaglioni) e nelle Province Autonome di Trento e Bolzano (primi tre scaglioni con aliquota all’1,23% e quarto scaglione all’1,73%).

Vediamo di seguito le altre Regioni con aliquote differenziate, in ordine di scaglione e di convenienza.

Regione Aliquota 1° scaglione IRPEF
Lombardia 1,23%
Liguria 1,23%
Marche 1,23%
Umbria 1,23%
Emilia Romagna 1,33%
Puglia 1,33%
Toscana 1,42%
Piemonte 1,62%
Molise 1,73%
Campania 1,73%
Lazio 1,73%

 

Regione Aliquota 2° scaglione IRPEF
Lombardia 1,58%
Liguria 1,79%
Marche 1,53%
Umbria 1,62%
Emilia Romagna 1,93%
Puglia 1,43%
Toscana 1,43%
Piemonte 2,13%
Molise 1,93%
Campania 2,96%
Lazio 3,33%

 

Regione Aliquota 3° scaglione IRPEF
Lombardia 1,72%
Liguria 2,31%
Marche 1,7%
Umbria 1,67%
Emilia Romagna 2,03%
Puglia 1,63%
Toscana 1,68%
Piemonte 2,75%
Molise 2,13%
Campania 3,20%
Lazio 3,33%

 

Regione Aliquota 4° IRPEF
Lombardia 1,73%
Liguria 2,33%
Marche 1,73%
Umbria 1,83%
Emilia Romagna 2,27%
Puglia 1,85%
Toscana 1,73%
Piemonte 3,33%
Molise 2,33%
Campania 3,33%
Lazio 3,33%

Ci sono poi una serie di regole specifiche, in tutte le Regioni, che possono per esempio abbassare l’aliquota a determinate tipologie di contribuenti. Ad esempio, in Veneto addizionale IRPEF allo 0,9% per le persone disabili con reddito fino a 50mila euro. In altre Regioni ci sono deduzioni o agevolazioni per determinate categorie di contribuenti, ad esempio famiglie numerose.

Analisi per tipologia di scaglione

Dopo la riforma IRPEF, le aliquote possono essere differenziate su quattro scaglioni di reddito e non più cinque.  In base alla legge (articolo 6, comma 4, dlgs 68/2011):

le regioni possono stabilire aliquote dell’addizionale regionale IRPEF differenziate esclusivamente in relazione agli scaglioni di reddito corrispondenti a quelli stabiliti dalla legge statale.

Vediamo una panoramica ragionata su come vengono applicati nelle diverse Regioni i nuovi quattro scaglioni.

  1. Primo scaglione IRPEF: redditi fino a 15mila euro. L’aliquota più bassa è quella del Friuli Venezia Giulia, allo 0,7%. Ma in realtà, è più favorevole al contribuente la normativa della Val D’Aosta, che ha l’aliquota unica all’1,73% ma che prevede anche l’esenzione per il primo scaglione. C’è un nutrito gruppo che per il primo scaglione prevede l’aliquota dell’1,23%: Lombardia, Liguria, Marche, Umbria, province di Trento e di Bolzano. Le Regioni più care per questa fascia di reddito sono Lazio, Molise e Campania, all’1,73%. Segue il Piemonte con l’1,62%. Le altre addizionali per il primo scaglione: Emilia Romagna e Puglia 1,33%, Toscana 1,42%.
  2. Secondo scaglione IRPEF: redditi da 15mila a 28mila euro. Qui la Regione più conveniente resta il Friuli, con l’1,23% (aliquota che applica a tutti e tre gli scaglioni dal secondo al quarto). Stessa aliquota anche a Trento e Bolzano (valida per i primi tre scaglioni). Tutte le altre aliquote sono differenziate, la più cara è il Lazio con il 3,33%, seguita dalla Campania al 2,96% e dal Piemonte al 2,13%.Tutte le altre Regioni hanno aliquote ricomprese fra l’1 e il 2%.
  3. Terzo scaglione IRPEF: redditi da 28mila a 50mila euro. Restano all’1,23% Friuli e province di Trento e Bolzano, la più alta è sempre l’aliquota laziale al 3,33%, seguono Campania al 3,2%, Piemonte al 2,75%, Liguria al 2,31%.
  4. Quarto scaglione IRPEF: redditi sopra i 50mila euro. Il Piemonte e la Campania raggiungono il Lazo con l’aliquota del 3,33%. Sopra il 2% anche Liguria e Molise, 2,33%, Emilia Romagna, 2,27%.