La soglia esentasse per i beni e servizi concessi dal datore di lavoro ai dipendenti in forma di fringe benefit, per il 2022 è salita da 258,23 a 600 euro, erogabili anche in veste di rimborsi per le bollette (motivazione precedentemente esclusa).
Lo prevede un passaggio del Decreto Aiuti bis, che stabilisce la nuova franchigia per i benefit aziendali mirata a contrastare il caro energia.
Con il Decreto, l’esenzione IRPEF viene quindi raddoppiata rispetto alla soglia ordinaria, superando anche il limite di 516 euro stabilito per il 2020 e il 2021 a causa dell’emergenza Covid.
In pratica, nella soglia dei 600 euro di franchigia in cui rientrano le erogazioni liberali dei datori di lavoro, rientrano anche le spese sostenute per le utenze domestiche relative al servizio idrico, all’energia elettrica e al gas naturale.
Tali rimborsi ai dipendenti fino al limite di 600 euro, in busta paga non concorreranno alla formazione del reddito, ossia saranno esentasse per l’anno d’imposta 2022.
In caso di superamento della soglia di 600 euro, inoltre, l’importo eccedente non diventa imponibile in totale (come previsto dal TUIR), ma solo per le somme oltre quota massima.
Una precisazione importante, che non era stata prevista dalla legge per i buoni benzina concessi a inizio anno come sostegno ai lavoratori in considerazione dell’aumento del costo del carburante.