Anche i redditi derivanti dalle proprietà condominiali devono essere inseriti nel modello 730, ma solo se non superano una determinata soglia.
L’Agenzia delle Entrate spiega normativa e limiti, specificando che la dichiarazione deve avvenire solo se la quota di rendita catastale autonoma spettante per ciascuna unità immobiliare supera i 25,82 euro. Per locali affittati l’obbligo scatta invece in ogni caso.
Vediamo di seguito le regole e come comportarsi nei casi particolari.
Beni in condominio nel 730
In caso di depositi comuni o di alloggi destinati alla portineria, ciascun condomino indica nel modello 730 anche le quote di reddito relative a questa tipologia di locali, che possono essere calcolate facendo riferimento sia alla certificazione con la quota millesimale di proprietà sia alla rendita catastale.
Per quanto riguarda i negozi e gli altri immobili concessi in locazione dal condominio, i redditi prodotti devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi sempre, indipendentemente dal loro valore.
Calcolo redditi condominiali nel 730
La procedura di calcolo è illustrata nelle istruzioni del modello 730/2024 relative al Quadro B, composto da due sezioni: la prima (B1-B6) per i redditi dei fabbricati e la seconda (B11) per i dati dei contratti di locazione.
Sono tenuti a compilare il Quadro B (un rigo per ciascun immobile, ma se nel corso del 2023 è variato l’utilizzo o la quota di possesso, vanno compilati più righi, uno per ogni situazione, barrando la casella “Continuazione” di colonna 8):
- i proprietari di fabbricati situati nello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto dei fabbricati come dotati di rendita;
- i titolari dell’usufrutto o altro diritto reale su fabbricati situati nel territorio dello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto fabbricati con attribuzione di rendita (in caso di usufrutto o altro diritto reale come l’abitazione, il titolare della sola “nuda proprietà” non deve dichiarare il fabbricato e il diritto di abitazione – che si estende anche alle pertinenze della casa adibita ad abitazione principale – spetta, ad esempio, al coniuge superstite;
- i possessori di immobili che, secondo le leggi in vigore, non possono essere considerati rurali;
- i soci di società semplici e di società ad esse equiparate, che producono reddito di fabbricati.
In tutti questi casi – compresi portineria, alloggio del portiere e servizi di proprietà condominiale con rendita catastale autonoma – devono essere dichiarati i redditi spettanti al singolo condomino soltanto se la quota di reddito spettante per ciascuna unità immobiliare è superiore a 25,82 euro.
Le rendite da locazione vanno indicate per qualunque importo, senza soglie minime.
Compilazione 730
Sezione I (Redditi da fabbricati) – Righi da B1 a B6, Colonna 2: si usa il codice 9 per l’immobile di proprietà condominiale (locali per la portineria, alloggio del portiere, autorimesse collettive…), dichiarato dal singolo condomino nel caso in cui la quota di reddito spettante sia superiore a euro 25,82.
Come dichiarare i redditi con cedolare secca
Per i redditi da locazione con opzione di cedolare secca, bisogna compilare la Sezione I del Quadro B del modello 730/2023, indicando i dati dell’immobile concesso in locazione e barrando la casella di colonna 11 “Cedolare secca”.
NB: Il reddito fondiario assoggettato alla cedolare secca viene aggiunto al reddito complessivo soltanto per la determinazione dei familiari a carico e per il calcolo delle relative detrazioni oltre a quelle da lavoro dipendente, pensione o altri redditi, così come per l’eventuale detrazione per canoni di locazione ed altre agevolazioni collegate al reddito (come ISEE e assegni familiari).
Come dichiarare i redditi da affitti brevi
Il reddito derivante da contratti di locazione per affitto breve (non superiori a 30 giorni) si indica nel Modello 730 se gli alloggi affittati non superano nell’anno d’imposta le 4 unità, mentre nel caso di affitto di oltre 4 appartamenti va utilizzato il terzo fascicolo del modello Redditi Persone Fisiche.