Agevolazione IMU per le imprese del turismo, in particolare alberghi, strutture ricettive, settore fiere e congressi: non è uno sconto sull’imposta ma un credito d’imposta sulla seconda rata 2021. E’ contenuta nell’ultimo decreto Energia (articolo 22 del decreto 21/2022) del Governo, assieme ad altri ristori per imprese e famiglie volti a sostenere l’economia messa a dura prova dall’impatto della crisi bellica e dei rincari energetici.
Credito d’imposta IMU Turismo
Il bonus IMU, che non concorre alla formazione del reddito IRPEF, IRES e IRAP, è pari al 50% dell’importo della seconda rata IMU 2021 (pagata in dicembre) sugli immobili di categoria catastale D2 (alberghi, pensioni, strutture ricettive).
Riguarda imprese turistico-ricettive, compresi agriturismi e campeggi, comparto fieristico e congressuale, complessi termali e parchi tematici, anche acquatici e faunistici, che pagano l’IMU su immobili di categoria D2 presso i quali gestiscono l’attività economica.
Requisiti per il bonus
- Il proprietario dell’immobile (il contribuente che paga l’IMU) deve essere anche il gestore dell’attività (stesso paletto dei ristori Covid al turismo);
- deve esserci stata un calo di fatturato o dei corrispettivi nel secondo trimestre 2021 pari ad almeno il 50% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2019.
Come si utilizza l’agevolazione
Il credito d’imposta non è cedibile a terzi né si può richiedere in forma di rimborso, ma si utilizza esclusivamente in compensazione tramite Modello F24. L’agevolazione è già n vigore, ma per poterla applicare bisogna attendere sia una specifica autorizzazione UE (compatibilità con le norme sugli aiuti di Stato), sia un provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate, con le indicazioni operative in merito alla presentazione della domanda da parte degli aventi diritto e all’autodichiarazione sul possesso dei requisiti in relazione al Temporary Framework sugli aiuti di Stato.