Il risparmio massimo con la nuova IRPEF riguarda i lavoratori dipendenti con reddito fino a 30mila euro, in alcuni casi addirittura dimezzandosi, mentre sono decisamente più contenuti gli sconti per i pensionati, che si avvantaggiano sotto i 20mila euro ma con risparmi limitati al 10%, ed ancor meno interessati sono gli autonomi, (2-3% di sgravio in più), per i quali la flat tax resta più conveniente della tassazione ordinaria (senza valutare altre deduzioni e detrazioni).
Vediamo di seguito l’impatto delle riforma fiscale contenuta nella Legge di Bilancio 2022 per quanto concerne l’IRPEF (riduzione scaglioni e rimodulazione di aliquote e detrazioni), analizzato sui diversi livelli di reddito e calcolato in base a esempi pratici.
Come funziona la riforma IRPEF
Sul primo scaglione non c’è uno sconto fiscale determinato dall’aliquota, invariata al 23%, ma salgono sia le detrazioni da lavoro dipendente sia quelle da pensione, per cui c’è un risparmio fiscale che supera anche, rispettivamente, il 10 e il 20%. Il secondo e terzo scaglione sono quelli con più modifiche: si abbassa l’aliquota e si alza la detrazione. Il quarto scaglione mantiene la vecchia aliquota massima al 43%, applicandola però a redditi più bassi, dai 50mila euro: il risparmio fiscale intorno a quota 100mila euro si riduce allo 0,7%.
I nuovi scaglioni
- primo scaglione: reddito fino a 15mila euro, aliquota al 23%;
- secondo scaglione: reddito da 15mila a 28mila euro, aliquota al 25%;
- terzo scaglione: reddito da 28mila a 50mila euro, aliquota al 35%;
- quarto scaglione: redditi sopra i 50mila euro, aliquota al 43%.
Chi ci guadagna di più
In termini assoluti, il vantaggio massimo si registra fra 15mila e 30mila euro per i lavoratori dipendenti, che risparmiano oltre mille euro di tasse all’anno (imposta dimezzata con reddito di 18mila euro lordi). Per i pensionati il vantaggio massimo si concentra sul primo scaglione: una pensione da 10mila euro lordi annui paga circa il 24% in meno di tasse, sopra i 20mila euro il risparmio è sempre a una cifra. Per i lavoratori autonomi il vantaggio fiscale dipende interamente dalla riduzione delle aliquote, quindi più limitato rispetto a quello prodotto sul lavoro dipendente. Tendenzialmente, per una Partita IVA è ancora più conveniente la flat tax al 15%.
Esempi di calcolo da 10mila a 100mila euro
Vediamo una serie di esempi di calcolo che vanno da un reddito di 10mila a uno di 100mila euro, mettendo in luce l’impatto della riforma IRPEF sul risparmio fiscale per le diverse tipologie di contribuenti.
- Dipendente con reddito di 10mila euro: la detrazione è pari a 1880 euro e il risparmio fiscale di 90 euro (-17,6%).
- Autonomo con reddito di 10mila euro: continua ad applicare l’aliquota del 23% pagando 2300 euro; se ha partita IVA può applicare il forfettario pagando meno di 1500 euro (dipende dal coefficiente da applicare al fatturato).
- Pensionato con reddito di 10mila euro: la detrazione è pari a 1.858 euro, il risparmio è di 145 euro (-24,7%).
=> IRPEF, pensioni e redditi occasionali: aumento soglie no tax area
- Dipendente con reddito di 13mila euro: risparmio fiscale di 226 euro (-16,9%).
- Autonomo con reddito di 13mila euro: continua a pagare 2990 euro di tasse.
- Pensionato con reddito di 13mila euro: risparmio fiscale di 202 euro (-13,2%).
=> Secondo scaglione: novità ed esempi
- Dipendente con reddito di 18mila euro: risparmio fiscale di 1.455 euro (- 51,4%).
- Autonomo con reddito di 18mila euro: risparmio di 60 euro (-1,4%).
- Pensionato con reddito di 18mila euro: risparmio fiscale di 200 euro (-6%).
- Dipendente con reddito di 20mila euro: risparmio fiscale di 1342 euro (-39%).
- Autonomo con reddito di 20mila euro: risparmio di 100 euro (-2%).
- Pensionato con reddito di 20mila euro: risparmio fiscale di 114 euro (-3%).
- Dipendente con reddito di 25mila euro: risparmio di 1300 euro (-26%).
- Autonomo con reddito di 25mila euro: risparmio di 200 euro (-3,2%).
- Pensionato con reddito di 25mila euro: risparmio di 121 euro (-2,3%).
- Dipendente con reddito da 30mila euro: risparmio di 1151 euro, il 17%.
- Autonomo con reddito da 30mila euro: risparmio di 300 euro, pari al 4%.
- Pensionato con reddito di 30mila euro: risparmio di 150 euro, il 2%.
- Dipendente con reddito di 40mila euro. risparmio intorno ai mille euro, l’8,5%.
- Autonomo con reddito di 40mila euro: risparmio di 500 euro, pari al 4,3%.
- Pensione da 40mila euro l’anno: risparmio pari a 500 euro, il 4,5%.
- Dipendente con reddito di 45mila euro: risparmio di 840 euro.
- Autonomo con reddito di 45mila euro: risparmio di 600 euro, il 4,5%.
- Pensionato con reddito di 45mila euro: risparmio di 700 euro, il 5,3%.
Esempi di calcolo nel 4° scaglione
Da questo momento in poi siamo nel quarto scaglione IRPEF, dai 50mila euro di reddito in poi. Il precedente sistema prevedeva che il terzo scaglione, al 37%, riguardasse i redditi fino a 55mila euro, poi un quarto scaglione al 41% fra i 55mila e i 75mila euro ed un quinto e ultimo al 43%. In pratica, adesso dal quarto scaglione in poi la tassazione è analoga per tutte le tipologie di reddito, non applicandosi più le detrazioni da lavoro dipendente o pensione.
- Reddito dipendente o da pensione di 50.500 euro: risparmio fiscale di 500 euro (il 3%).
- Reddito autonomo da 50.500 euro: risparmio di 670 euro, intorno al 4,3%.
- Reddito di 55mila euro: risparmio fiscale di 400 euro, il 2,3%.
- Reddito di 60mila euro: risparmio fiscale di circa 500 euro, il 2,5%.
- Reddito di 70mila euro: risparmio di 370 euro, pari all’1,5%.
- Reddito di 80mila euro: risparmio di 270 euro, lo 0,9%.
- Reddito di 100mila euro: risparmio di 270 euro, lo 0,7%.
=> Come cambia il bonus Renzi con la riforma IRPEF
Il Bonus Renzi
I calcoli di base non incamerano il bonus IRPEF/ Renzi: inserendolo nelle curve, le tasse sui redditi da lavoro dipendente e da pensione si avvicinano. Il trattamento integrativo fino a 100 euro (che integra l’ex detrazione fino a 80 euro in busta paga per i redditi fino a 40mila euro) continua ad essere erogato a coloro che hanno un reddito fino a 15mila euro mentre fino a 28mila euro può non spettare oppure essere erogato in misura ridotta nel caso in cui le altre detrazioni (familiari a carico, lavoro dipendente, mutuo prima casa e lavori edilizi) superino l’imposta lorda dovuta. Di fatto, la riforma fiscale elimina del tutto il bonus per i redditi superiori a 28mila euro.
Il bonus annuo è pari a 1200 euro, ma erogato in misura pari alla differenza fra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda:
- prima si calcola l’importo delle detrazioni spettanti e si sottrae l’imposta lorda dovuta.
- se il risultato è inferiore a 1200 euro, corrisponde al bonus spettante, diversamente spetta una detrazione di 1200 euro annui.