Nel decreto di Governo con gli aiuti ad imprese e professionisti non si parlerà più di ristori alle attività più colpite dal Coronavirus ma di aiuti economici alle Partite IVA, in base al calo annuale di compensi e fatturato, a prescindere dal codice Ateco. Sono queste le ultime anticipazioni sul provvedimento atteso a giorni. Ed anche per questo si parla ora di Decreto Sostegno e non più di Decreto Ristori 5: ad ogni modo il provvedimento è atteso in settimana, e potrebbe includere anche la nuova pace fiscale, con la moratoria sulla attuale Rottamazione-ter fino a maggio ed una nuova edizione del Saldo e Stralcio (per le cartelle dal 2015 fino a 5mila euro) e della Rottamazione-quater (per le cartelle di importo superiore, da pagarsi senza interessi né sanzioni in rate biennali).
Decreto Sostegno in settimana
Lo aveva già preannunciato l’ex ministro dell’Economia Gualtieri e lo ha confermato Draghi in Parlamento: nel nuovo decreto Covid con gli aiuti economici basta con i ristori generici per categoria e connessi alle chiusure e restrizioni imposte da decreti legge e e Dpcm vari ma aiuti selettivi ha chi ha registrato un calo di fatturato quantificabile e dimostrabile, senza che ci sia necessità di rientrare in uno specifico codice Ateco. Sostentamenti che andranno a beneficio di tutte le Partite IVA con i requisiti del caso (si parla di un tetto di 5 mln di euro di fatturato, per una soglia massima di contributi a fondo perduto pari a 150mila euro). Significa ammettere anche i Professionisti in Albo, senza che ci sia più un doppio binario (ed un doppio plafond) con differenti tempi di attuazione ed entità di indennizzo.
Nel decreto dovrebbero comunque trovare posto anche indennizzi specifici per le attività colpite dai più recenti provvedimenti, ossia turismo invernale e impianti sciistici.
Nuova Pace fiscale da giugno
Come noto, dal primo marzo è ripresa l’attività di riscossione, con l’avvio della macchina a cui è chiesto di smaltire 5o milioni di iscrizioni a ruolo, pari a circa mille miliardi di debiti spesso non considerati facilmente esigibili. Ecco dunque la necessità di una nuova pace fiscale. Da un lato si aiutano i cittadini nella ripartenza, dall’altro si rende lenta e graduale la ripresa delle attività di riscossione, concentrandosi laddove ha più senso concentrare gli sforzi per il recupero. Per cui, saldo e stralcio automatico delle cartelle esattoriali fino a 5mila euro di importo, emesse dal 2015 in poi. E per le somme a ruolo di valore maggiore, nuova chance di rottamazione, con pagamento scaglionato in due anni e abbuono di interessi e sanzioni finora maturati.
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Moratoria su vecchie rottamazioni
Per quanto riguarda la notifica di vecchie e nuove cartelle e avvisi di accertamento, dal primo marzo sono partite le prime comunicazioni, ma non è previsto una emissione di massa, anzi: gli atti arretrati subiranno uno scaglionamento in due anni. Mentre si attende la dilazione di due mesi per la decorrenza delle scadenze di pagamento per le rate dei piani delle vecchie rottamazioni. Così da collegarsi alla nuova rottamazione, prevista per giugno. Come ha già reso noto lo stesso Ministero del Tesoro, la moratoria potrà divenire ufficiale anche successivamente ai termini scaduti (in questo caso il primo marzo): sarà possibile sanare il mancato versamento (che saranno riconosciuti validi anche a termini scaduti) con una rimessione dei termini stessi. Ma la proroga riguarderà soltanto le rate della rottamazione.