Il piatto forte nella Legge di Bilancio 2021 doveva essere la riforma fiscale, dal Governo a più riprese annunciata. In realtà c’è solo il finanziamento di un Fondo, istituito presso il Ministero dell’Economia, con le risorse per la riforma vera e propria, attuata tramite una legge delega nel corso del 2021 con entrata in vigore successiva.
In manovra, ci sono però altre misure fiscali: dalla proroga delle detrazioni edilizie alla stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale, dall’esenzione IRPEF per il cashback sui pagamenti digitali da dicembre a varie semplificazioni IVA e all’abrogazione dell’imposta sul money transfer.
Vediamo le principali misure fiscali in Legge di Bilancio, ricordando che nel frattempo è già in vigore un decreto collegato alla manovra con la proroga al 31 dicembre dello stop alla riscossione.
Riforma fiscale
La riforma fiscale sarà attuata a partire dal 2022. A tal fine il governo stanzia 2,5 miliardi per il 2022 e 1,5 miliardo a partire dal 2023, che confluiscono in un Fondo gestito dal ministero dell’Economia per attuare la riforma. Viene poi previsto un altro Fondo, questa volta per la fedeltà fiscale, nel quale dal 2022 confluiranno le maggiori entrate permanenti derivanti dalla lotta all’evasione (definite dalla norma).
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Fra gli obiettivi della riforma, indicati nel DEF (il Documento di Economia e Finanza): migliorare l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi (in vista, c’è una revisione delle aliquote IRPEF), coordinamento della riforma con l’introduzione dell’assegno unico universale per i figli, anch’esso finanziato dalla Manovra (con un incremento di 3 miliardi nel 2021 e 5,5 dal 2022), che il Governo intende far partire dal luglio 2021, anche per favorire la partecipazione femminile al mercato del lavoro e aumentare la crescita demografica, revisione delle tax expenditure (il sistema delle detrazioni).
Proroga detrazioni edilizie
Si possono utilizzare per il 2021 tutte le attuali detrazioni sui lavori edilizi: ristrutturazioni al 50%, ecobonus al 65%, bonus mobili al 50%, bonus facciate al 90%, bonus verde al 36%.
Non ci sono disposizioni relative all’Ecobonus al 110%, demandato ad altro provvedimento (e in attesa di risorse UE) pur a fronte di molte richieste di allungarne i tempi di applicazione, ma in ogni caso l’attuale legge (articolo 119 del dl 34/2020) è già in vigore per l’intero 2021.
Cuneo fiscale
Diventa strutturale il taglio del cuneo fiscale anche per i redditi fra 28mila e 40mila euro. Si tratta dell’agevolazione introdotta dal dl 3/2020, applicata dallo scorso luglio, il cosiddetto aumento in busta paga fino a 100 euro. E’ già strutturale per i redditi da lavoro dipendente fino a 28mila euro (incamerando il precedente bonus di 80 euro, per cui chi lo percepiva già ha avuto un aumento di 20 euro).
Era invece previsto solo per il secondo semestre 2020 per chi guadagna dai 28mila ai 40mila euro lordi, e ora la manovra prevede che anche in questo caso il bonus diventi strutturale. Si calcola a scaglioni (da 28mila a 35mila euro e da 35mila a 40mila euro), in base a un meccanismo precisamente indicato nella legge (articolo 2 dl 3/2020), è intorno ai 90 euro fra i 28mila e i 31mila euro, scende intorno a 80 euro fra i 31mila e i 35mila euro, mentre sopra questa cifra si abbassa con un progressione più veloce fino ad azzerarsi a quota 40mila.
Semplificazioni IVA
I contribuenti IVA minori (fino a 400mila euro per il settore dei servizi e a 700mila euro per i beni), possono annotare le fatture trimestralmente, invece che mensilmente. In parole semplici, si allineano i termini di annotazione con quelli della liquidazione periodica. C’è anche una semplificazione per le operazioni di cessione di beni e di prestazione di servizi effettuate e ricevute verso e da soggetti non stabiliti nel territorio dello Stato, che dal 2022 potranno utilizzare il Sistema di Interscambio secondo il formato previsto per la fatturazione elettronica, e non più la specifica comunicazione telematica delle operazioni transfrontaliere.
Money transfer
Viene eliminata l’imposta sui trasferimenti di denaro che era stata prevista dall’articolo 25-novies del dl 119/2018. Il legislatore sottolinea una serie di rilievi che sono emersi, fra i quali il carattere discriminatorio di un’imposta che si applica solo a determinati istituti di pagamenti e non, ad esempio, alle banche o a Poste Italiane, e il contrasto con il principio comunitario della libera circolazione dei capitali.
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Altre misure
Il pacchetto fiscale si completa con una serie di altre misure.
- Cashback esentasse: i rimborsi attribuiti per gli acquisti con strumenti di pagamento elettronici non concorrono a formare il reddito, quindi sono esentasse. La sperimentazione parte il prossimo primo dicembre.
- Obbligo imposta di bollo su fatture elettroniche emesse da un soggetto terzo.
- Credito d’imposta per adeguamento ambienti di lavoro introdotto dal decreto 34/2020 (articolo 120): non è più utilizzabile per l’intero 2021 ma solo per il primo semestre, quindi fino al 30 giugno 2021.