L’Ecobonus al 110% è una delle più grandi novità di quest’anno. Pensato per aiutare le imprese del settore edile a risollevarsi dalla crisi post Covid-19 e dare una spinta alla sostenibilità degli edifici del Paese, quello che è stato ribattezzato Superbonus, introdotto dal Dl Rilancio, non solo innalza la percentuale delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di riqualificazione energetica, ma consente anche di effettuare i lavori a “costo zero”, cedendo il credito d’imposta o chiedendo lo sconto direttamente in fattura.
Una volta effettuati i lavori definiti “trainanti” per il Superbonus, anche la detrazione prevista per alcuni degli altri interventi effettuati in concomitanza sugli stessi immobili viene portata al 110%. In particolare, possono rientrare nell’Ecobonus 110% anche le spese sostenute per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento o climatizzazione (domotica).
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Ecobonus domotica: come funziona
Normalmente l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto e la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria e la climatizzazione delle unità abitative è detraibile al 65% (comma 88 della Legge n. 208/2015).
Tra i requisiti viene richiesto che l’intervento sia effettuato su edifici che, alla data di inizio dei lavori, risultino esistenti (accatastati o con richiesta di accatastamento in corso) e dotati di impianto termico.
Per poter ottenere gli incentivi, questi sistemi dovranno:
- essere controllabili da remoto, quindi poter essere accesi e spenti a distanza attraverso una programmazione settimanale;
- mostrare i consumi energetici degli impianti attraverso canali multimediali, mediante la fornitura periodica dei dati;
- mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti.
Le spese ammissibili riguardano:
- la fornitura e la posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche nonché delle opere elettriche e murarie necessarie per l’installazione e la messa in funzione a regola d’arte, all’interno degli edifici, di sistemi di building automation degli impianti termici degli edifici;
- le correlate prestazioni professionali (produzione della documentazione tecnica necessaria, direzione dei lavori, etc.).
Non rientrano nelle spese agevolabili invece gli acquisti di dispositivi che consentono di dialogare da remoto con questi sistemi, come smartphone, tablet e personal computer.
La detrazione viene portata al 110% se i dispositivi per il controllo da remoto vengono stati installati nell’abitazione nell’ambito di un più vasto intervento di riqualificazione energetica che rientri in quelli ritenuti trainanti per il Superbonus:
- coibentazione di almeno il 25% delle pareti dell’edificio (fino a massimo 60mila euro);
- installazione di impianti di riscaldamento utilizzando caldaie a condensazione o pompe di calore (tetto massimo 30.000 euro). In ogni caso è richiesto il miglioramento di almeno 2 classi energetiche o, se non possibile, il raggiungimento del miglioramento massimo tecnicamente raggiungibile, da attestare tramite certificazione APE.
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- lavori per migliorare il livello antisismico dell’edificio già ammessi al sismabonus (commi da 1-bis a 1-septies dell’articolo 16 del dl 63/2013).
Ecobonus domotica: tetto di spesa
Teoricamente l’Ecobonus domotica viene concesso senza limiti di importo tuttavia, come chiarito dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 13/E/2019, nel caso in cui l’installazione avvenga in concomitanza con altri interventi di riqualificazione energetica, la detrazione va calcolata tenendo conto del limite massimo di spesa ammesso per la tipologia di intervento alla quale è correlata la domotica.