Nel 2019 la Calabria e il Molise non hanno raggiunto gli obiettivi contenuti nei rispettivi piani di risanamento economico del settore sanitario, secondo quanto emerso dal monitoraggio annuale sull’attuazione dei piani di rientro dei deficit sanitari delle Regioni diffuso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Per l’anno d’imposta 2020, quindi, sono previste maggiorazioni automatiche dell’aliquota IRAP e dell’addizionale regionale IRPEF in entrambi i territori, con incrementi dello 0,15% per l’IRAP e dello 0,30% per l’addizionale IRPEF come stabilito dalla legge 191/2009.
A fornire istruzioni precise è l’Agenzia delle Entrate, che con un comunicato spiega come determinare l’importo dovuto calcolando la maggiorazione dell’aliquota.
Aumento IRAP
Per quanto riguarda l’IRAP, i procedimenti sono i seguenti:
- con il metodo storico, assumendo quale imposta del periodo precedente quella determinata applicando l’aliquota del 2019 già comprensiva della maggiorazione di 0,15 punti percentuali;
- con il metodo previsionale, assumendo come imposta di riferimento quella determinata applicando al valore della produzione previsto l’aliquota d’imposta maggiorata di 0,15 punti percentuali.
Aumento IRPEF
La maggiorazione di 0,30 punti percentuali delle aliquote dell’addizionale regionale IRPEF, invece, produce effetti nell’anno 2021, tuttavia in relazione ai lavoratori dipendenti che cessano il rapporto di lavoro in corso d’anno i datori di lavoro trattengono l’importo dell’addizionale regionale 2020, applicando l’aliquota maggiorata, così come quello delle rate residue dell’addizionale regionale 2019, alle quali viene applicata la previgente aliquota.
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Come precisano dalle Entrate, in caso di cessazione del rapporto di lavoro avvenuta nel corso del 2020, i sostituti d’imposta applicheranno l’aliquota maggiorata pari a 2,03 punti percentuali per il versamento dell’addizionale regionale con riferimento alla Regione Calabria, mentre per la Regione Molise la maggiorazione delle aliquote è prevista sulla base degli scaglioni di reddito (2,03% fino a 15.000 euro, 2,23% da 15.001 a 28.000 euro, 2,43% da 28.001 a 55.000 euro, 2,53% da 55.001 a 75.000 euro, 2,63% oltre 75.000 euro).