Tratto dallo speciale:

Coronavirus, ok alla vendita di fiori e piante

di Anna Fabi

30 Marzo 2020 08:45

I prodotti florovivaistici fanno parte dei prodotti agricoli e la vendita è consentita, anche nei supermercati: i chiarimenti del Governo e delle associazioni del settore.

La vendita di fiori, piante, ma anche di tutti gli altri prodotti della filiera florovivaistica è consentita dalle norme sull’emergenza Coronavirus, anche dopo la stretta prevista dal decreto del 22 marzo. L’articolo 1, comma 1, lettera f, del Dpcm del 22 marzo 2020, spiega il Governo nelle FAQ pubblicate sul sito della Presidenza del consiglio, «ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di prodotti agricoli, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti».

=> Negozi, tutte le regole dopo le nuove restrizioni

«Peraltro – si legge – tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, con codice ATECO 0.1.», per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione.

Quindi, i fiorai e i punti vendita di questi prodotti possono restare aperti. E, segnalano le associazioni di settore, che nei giorni e nelle settimane scorse hanno a più riprese fatto richieste specifiche in questo senso, consente anche la vendita di questi prodotti  nei supermercati e presso la grande distribuzione. Naturalmente, vanno rispettate tutte le le norme sanitarie in vigore (distanza di un metro, mascherina e guanti, e via dicendo).

I chiarimenti forniti dal Governo vengono considerati importanti da Assofloro. La presidente Nada Forbici sottolinea che questo «porta ai florovivaisti un po’ di speranza nel potere vendere i loro prodotti attraverso la Gdo o a livello locale. In questa situazione di crisi tutto ciò che può consentire alle nostre aziende di vendere i loro prodotti è importante, anche se la grave situazione emergenziale oggi ci obbliga a non uscire di casa se non per comprovate motivazioni urgenti, motivo per il quale i nostri produttori porteranno il loro prodotto direttamente nelle case dei cittadini italiani».

Viene sottolineato che «la vendita a domicilio deve essere effettuata nel rispetto dei requisiti igienico sanitari».

In generale, le associazioni imprenditoriali del settore assicurano attenzione e supporto alle aziende alle prese con l’emergenza Coronavirus.

«Insieme a Coldiretti stiamo monitorando quotidianamente la crisi delle aziende, raccogliamo le domande che provengono dai diversi comparti e territori e cerchiamo di sollecitare risposte per risolvere dubbi, interpretazioni, problemi e preoccupazioni delle aziende. C’è l’urgenza di dare alle aziende risposte immediate ma è un percorso che va fatto anche con i passi giusti, perché i numeri raccontano di un’epidemia che non accenna ancora a rallentare e la normativa è in continuo aggiornamento».