Nuovo anno, nuove regole per la compensazione dei crediti con il Fisco mediante modello F24. A partire da quest’anno non si potranno più utilizzare canali alternativi a quelli offerti dal portale dell’Agenzia delle Entrate.
Stesse regole per tutti i contribuenti
Quindi niente più home banking per compensare i crediti maturati nel 2019, magari perché si è fruito delle detrazioni fiscali previste dalla normativa vigente: per tutti – imprese, professionisti, lavoratori autonomi e ora anche privati cittadini – diventa obbligatorio utilizzare i servizi online dell’Agenzia in via autonoma, se registrati ai servizi di Fisconline, o rivolgendosi ad intermediari abilitati (CAF o professionista).
Stesse regole per tutti i crediti
Per tutti i contribuenti e per tutti i crediti, anche quelli che vanno a compensare completamente l’imposta dovuta, ovvero in caso di modelli F24 a saldo zero, per i quali era già stato precluso il canale dell’home banking. Ora si passa dall’Agenzia delle Entrate sia nel caso in cui il credito utilizzato abbatta completamente l’importo a debito, sia qualora ci sia un saldo a debito a fronte della compensazione.
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Crediti superiori a 5mila euro
L’altra novità introdotta dal decreto fiscale collegato alla manovra è che qualora il credito IRPEF con cui si riduce il versamento delle imposte sia superiore a 5mila euro diviene obbligatorio prima presentare la dichiarazione dei redditi e aspettare 10 giorni prima di poter utilizzare il credito d’imposta.
Credito d’imposta in busta paga
Ricordiamo che il credito d’imposta maturato con il Fisco, oltre che utilizzato in compensazione delle imposte da versare al Fisco, può essere chiesto a rimborso in busta paga o nel cedolino della pensione.
Attenzione: se il credito chiesto a rimborso supera i 4mila euro, l’Agenzia delle Entrate si riserva la facoltà di effettuare controlli preventivi sulle dichiarazioni presentate.