Ci sono la proroga di tutte le detrazioni casa nella misura attuale (ristrutturazioni, riqualificazione energetica, mobili) e l’introduzione del nuovo bonus facciate nella versione definitiva della Legge di Bilancio 2020. In più con il Milleproroghe viene prolungato a tutto il 2020 il bonus verde. Sparisce, invece, la possibilità di cedere la detrazione IRPEF a chi effettua i lavori tramite uno sconto in fattura, a meno che non riguardino le parti comuni degli edifici condominiali.
Detrazioni casa 2020
Partiamo dalla novità fondamentale della manovra 2020, ovvero il bonus facciate al 90%. Rispetto alla formulazione originale che era contenuta nel ddl del Governo, sono state inserite nella norma finale diversi paletti. La detrazione Irpef spetta per tutte le tipologie di interventi, anche di pulitura e tinteggiatura esterna, che però devono riguardare le strutture opache della facciata, i balconi, ornamenti e fregi. Sono quindi escluse le grondaie, gli infissi, i cavi.
Se i lavori sono influenti dal punto di vista termico (cappotto termico), o interessano oltre il 10% dell’intonaco della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, devono rispettare una serie di requisiti (decreto del ministro dello Sviluppo economico 26 giugno 2015 o tabella 2, allegato B, decreto del ministro dello Sviluppo economico 11 marzo 2008).
Qui c’è da sottolineare che, nel caso in cui i lavori non rientrino nei parametri appena citati, invece del bonus facciate si può applicare la detrazione per la riqualificazione energetica al 65%, fino a un tetto di spesa di 60mila euro (che si applica ai lavori sugli involucri degli edifici). L’ecobonus sugli involucri sale al 70% se riguarda parti comuni degli edifici condominiali con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda.
In ogni caso, gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B dei piani regolatori, ovvero ad alta densità abitativa. Nella stragrande maggioranza dei casi, gli immobili che si trovano nelle città e nei centri abitati sono quindi agevolati, ma ci possono essere ad esempio nuovi quartieri residenziali che non rientrano in queste due classificazioni (ma sono zone C, quindi con minore densità abitativa). In quest’ultimo caso (edifici non nelle zone A o B), a determinate tipologie di lavori (per esempio, rifacimento del balcone), si può applicare la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie al 50%.
Il bonus facciate è ripartito in dieci quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. Le spese devono essere documentate, l’agevolazione è prevista per il solo anno 2020.
Prorogate nuovamente, per tutto il 2020, la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie al 50% fino a un tetto di spesa di 96mila euro, l’ecobonus al 65% con tetti di spesa che variano a seconda degli interventi e il bonus mobili al 50% con limite a 10mila euro. C’è anche la proroga del bonus verde, introdotto nel 2017, non per effetto della Manovra, però, bensì del Milleproroghe. La detrazione resta al 36% fino a un tetto di spesa di 5mila euro.
Addio sconto in fattura
Arriva dalla Legge di Bilancio invece l’altra novità in tema di detrazioni fiscali per i lavori in casa: la marcia indietro sullo sconto in fattura per l’ecobonus e il sismabonus, che era stata introdotta dal decreto crescita dell’aprile 2019. La manovra ha abrogato i commi 2, 3 e 3-ter dell’articolo 10 del dl 34/2019 (il decreto crescita, appunto). Resta la possibilità, già precedentemente prevista, della cessione del credito per i lavori condominiali.