Si prepara ad una nuova stretta all’uso del contante il Governo Conte bis, abbassando il limite dagli attuali 3.000 euro ( Legge di Stabilità 2016 – Legge n. 208/15) a 1.000/1.500 euro. In parallelo si prevede l’avvio dal 1° gennaio 2020 della lotteria degli scontrini, con premi esentasse, incentivi per chi paga con carte e bancomat e nuove sanzioni per i commercianti che si rifiutano di rilasciare al cliente lo scontrino parlante, necessario per partecipare alla singolare “riffa” di Stato.
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Stretta al contante
Il nuovo Esecutivo sembra intenzionato a ripristinare il limite al contante che era stato imposto a partire dal 2011, dall’allora Governo Monti, per poi essere innalzato con la citata Legge di Stabilità 2016. L’obiettivo è chiaramente quello di incentivare i pagamenti elettronici e tracciabili.
Secondo le previsioni, questa misura dovrebbe essere inserita nello schema di Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, atteso all’esame del Consiglio dei Ministri di metà ottobre.
Lotteria scontrini
Sono previsti incentivi per chi paga con metodi elettronici e viene disposto che la cosiddetta lotteria degli scontrini conceda premi esentasse. Si tratta della misura volta a contrastare l’evasione fiscale dando la possibilità ai consumatori che chiedano il documento fiscale ai venditori indicando il proprio codice fiscale di vincere dei premi in denaro da 50mila, 30mila e 10mila euro per le estrazioni mensili e una maxi-vincita da 1 milione per l’estrazione di fine anno. Premi che non concorreranno al reddito IRPEF per non disincentivare i contribuenti.
Chi paga con bancomat o carte elettroniche le possibilità di vincita saranno doppie.
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Sanzioni per i commercianti
Uno scontrino parlante, dunque, analogo a quello fornito dalle farmacie per l’accesso alle detrazioni fiscali, che costringerà i venditori a trasmettere telematicamente le informazioni sull’acquisto (scontrino e codice fiscale del cliente) all’Agenzia delle Entrate.
Per gli esercenti che non accetteranno la richiesta dei clienti di partecipare alle estrazioni vengono stabilite delle sanzioni tra i 500 e i 2mila euro.
Con questa misura di contrasto all’evasione fiscale, il Governo punta a recuperare 7,2 miliardi di euro.