Proroga al 30 settembre dei termini di versamento delle imposte e a 31 ottobre per l’adesione al servizio di consultazione delle fatture elettroniche: sono le due richieste dei Commercialisti presentate, firmate dal presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine, Massimo Miani, tramite due distinte lettere, indirizzate al ministro dell’Economia Giovanni Tria e al capo divisione Servizi dell’Agenzia delle Entrate, Paolo Savini.
Per quanto riguarda il termine del pagamento delle imposte, attualmente al primo luglio, i commercialisti lamentano i ritardi accumulati nella messa a punto degli strumenti necessari all’applicazione dei nuovi Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA):
«la definizione dell’ambito di applicazione e dei requisiti di accesso ai benefici premiali previsti – spiega Miani – è stata effettuata soltanto il 10 maggio e per determinare il punteggio di affidabilità di ciascun contribuente, oltre ai dati indicati nel modello ISA, sono necessari gli “ulteriori dati” che non sono stati ancora resi disponibili all’interno dell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate».
Il differimento delle scadenze fiscali, rilevano i commercialisti, dev’essere congruo, per dare il tempo necessario di familiarizzare con il nuovo strumento e illustrarlo ai clienti, la proposta è, come detto, quella di spostare la data al 30 settembre (per imposte sui redditi, IRAP e IVA).
Il problema è lo strumento che il ministero sceglierà di utilizzare per la proroga, perché un intervento tramite Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) consentirebbe uno slittamento massimo di 20 giorni: la richiesta è quindi di procedere con il necessario anticipo a un intervento di natura normativa.
I commercialisti chiedono poi di prorogare al 31 ottobre la scadenza, attualmente fissata al 2 settembre, per aderire al servizio di consultazione fatture elettroniche, che l’Agenzia delle Entrate dovrebbe mettere a disposizione dal 31 maggio.
Il punto è che i professionisti devono riacquisire le deleghe dei clienti, e considerando le chiusure estive, si rischia di costringere «i professionisti a raccogliere le deleghe dai propri clienti entro la fine di luglio, in un periodo già molto impegnativo per i numerosi adempimenti in scadenza».