Cassa telematica: obbligo e incentivi

di Anna Fabi

Pubblicato 1 Marzo 2019
Aggiornato 17 Ottobre 2019 10:34

Prime istruzioni sul credito d'imposta al 50% per acquisto o adattamento di registratori di cassa di nuova generazione, in attesa dei codici tributo.

Per chi non lo sapesse, esiste un’agevolazione fiscale destinata ai registratori di cassa di nuova generazione (utilizzati per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri). Dal 2020, infatti, tutti gli esercizi commerciali (artigiani e commercianti) dovranno dotarsi di cassa telematica, ragion per cui è  previsto un incentivo per chi adegua all’imminente nuovo obbligo.

La legge prevede dunque un credito d’imposta del 50%, le cui regole operative sono appena state dettagliate dall’Agenzia delle Entrate con provvedimento del 28 febbraio.  Il bonus fiscale (fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento) è concesso in relazione alle spese sostenute negli anni 2019 e 2020.

Si tratta pertanto di un beneficio che ha l’obiettivo di incentivare il rinnovo dei registratori di cassa in vista dell’appuntamento del primo gennaio 2020, quando gli esercenti, in base all’articolo 2, comma 1, del dlgs 127/2015 e dal decreto fiscale collegato alla legge di bilancio, dovranno memorizzare elettronicamente e trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi giornalieri.

L’adempimento è anticipato al primo luglio 2019 per gli esercenti con un volume d’affari superiore a 400mila euro. Dal 2018, la procedura finora riservata alla GDO è facoltativa per tutti gli esercenti, dicendo addio al classico scontrino fiscale.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione  tramite modello F24 (codice tributo 6899). Si applica a partire dalla prima liquidazione IVA successiva al mese in cui è registrata la fattura ed è pagato il corrispettivo.

Attenzione: il pagamento va necessariamente effettuato con modalità tracciabili in base a quanto previsto dal provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate n.73203 del 4 aprile 2018, quindi: assegni bancari e postali, circolari e non, vaglia cambiari e postali, pagamenti elettronici (ad esempio bonifici, pagamenti con carte, bollettini postali).

Non si applicano i limiti annuali per l’utilizzo dei crediti d’imposta previsti dalle leggi 244/2007 (articolo 1, comma 53), e 388/2000 (articolo 34).

Il credito d’imposta va indicato nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa e in quelle successive. I soggetti titolari di partita IVA devono necessariamente presentare il modello F24 tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Per approfondimenti:Risoluzione Agenzia delle Entrate