Approvati i nuovi ISA (Indici Sintetici di Affidabilità), che si applicheranno al periodo d’imposta 2018 (in dichiarazione 2019): il Ministero dell’Economia ha emanato il decreto che istituisce 106 nuovi indici fiscali, dopo i primi 69 introdotti nel marzo scorso. Per un totale di 175. I nuovi ISA subentrano agli studi di settore e riguarderanno varie attività economiche, quali agricoltura, manifatture, commercio e professioni.
Istituiti con la legge 193/2016, articolo 7-bis, sono sostanzialmente indicatori di compliance, che posizionano ogni contribuente rispetto all’affidabilità dei suoi comportamenti fiscali su una scala da 1 a 10. L’indice è rappresentato dalla media di una serie di indicatori elementari di affidabilità fiscale, che considerano:
- plausibilità di ricavi/compensi, valore aggiunto, reddito,
- affidabilità de dati dichiarati,
- anomalie economiche.
=> Fisco: guida ai nuovi Indici Sintetici di Affidabilità
La valutazione viene effettuata attraverso il RAP, Rapporto di Affidabilità Personale, che sarà messo a disposizione di imprese e contribuenti all’interno del cassetto fiscale. Il contribuente potrà visualizzare indicatori e indice sintetico, modificando i propri comportamenti nel caso in cui il grado di affidabilità misurato sia eccessivamente basso.
E’ previsto un sistema di premialità per i contribuenti virtuosi, che cioè registrano un alto grado di affidabilità in base agli ISA. Il meccanismo è così sintetizzato dal ministero:
tanto più alto il punteggio raccolto, tanto più elevato il premio riconosciuto al soggetto virtuoso che potrà, con un 10, ritrovarsi anche esonerato dagli accertamenti sintetici.
I benefici previsti: esclusione dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici, riduzione termine di decadenza attività di accertamento, limitazioni nella determinazione sintetica del reddito, abolizione del visto di conformità relativamente all’IVA per la compensazione dei crediti non superiori a 50mila euro annui, esonero visto di conformità o prestazione di garanzia per i rimborsi IVA fino a 50mila euro, esclusione dalle norme sulle società di comodo.
Segnaliamo che in preparazione, da parte del SOSE (società partecipata dal MEF che gestisce gli ISA), c’è anche la realizzazione di una piattaforma web di condivisione del patrimonio informativo sulle piccole e medie imprese. Uno strumento di supporto, non di carattere fiscale ma economico-gestionale, che permetta di valutare le performance aziendali, effettuare analisi di benchmark con gruppi di imprese dinamicamente costruiti, effettuare analisi geo-settoriali per approfondire l’andamento di uno specifico territorio/settore.