La legge di conversione del Decreto Fiscale è stata definitivamente approvata dalla Camera, ma in essa non vi è più traccia del saldo e stralcio in base all’ISEE, né della misura dedicata ai contribuenti in crisi di liquidità inizialmente inserita nel capitolo dedicato alla cosiddetta pace fiscale.
Semplificazioni del DL Fiscale
La priorità è stata data alla Rottamazione Ter, portando a 18 il numero delle rate e a 5 giorni giorni il periodo di tolleranza prima che scatti la decadenza in caso di mancato versamento di una o più rate, e alla chiusura delle liti fiscali pendenti, colmando la lacuna relativa alle soccombenze parziali, aumentando gli sconti e introducendo una sanatoria per coloro che hanno vinto il ricorso in primo e secondo grado, permettendo loro di evitare che l’Amministrazione ricorra in Cassazione versando solo il 5% della originaria pretesa fiscale.
Viene anche potenziato il ruolo della Guardia di Finanza, che diventa quasi paritario rispetto a quello dell’Agenzia delle Entrate, consentendo l’accesso diretto all’anagrafe tributaria e la pianificazione dell’attività di accertamento con la relativa valutazione delle attività a rischio di concerto l’Agenzia delle Entrate.
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Colpo di spugna al saldo e stralcio
Vengono introdotte poi altre semplificazioni in tema di fatturazione elettronica e irregolarità formali, ma dalla pace fiscale è stata eliminata la possibilità sanare le omissioni dichiarative con l’integrazione dei redditi o ricavi originariamente non dichiarati.
Non passa neanche la proposta di consentire una regolarizzazione rateizzata e senza sanzioni delle imposte dichiarate e non versate dai contribuenti per mancanza di liquidità. Una misura molto attesa da numerosissimi autonomi ed imprese in difficoltà nel versamento delle imposte (si stima un valore di 30/40 miliardi di imposte non versate nei termini).
Adesso si attende di conoscere il testo della manovra (disegno di legge di bilancio 2019): il saldo e stralcio dovrebbe tornare nel testo della Legge di Stabilità, inserito nel maxi-emendamento in via di approvazione presso le commissioni e da presentare poi in Senato, dove con ogni probabilità verrà posto il voto di fiducia.