Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato gli elenchi di tutti i soggetti tenuti all’applicazione dello split payment, la scissione dei pagamenti, validi per il 2019. Non sono incluse le Amministrazioni pubbliche, per le quali è possibile fare riferimento all’elenco IPA pubblicato sul sito dell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni.
=> Split payment: impatto limitato sulle PMI
Gli elenchi telematici riguardano:
- società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri (art. 2359, comma 1 n. 2 c.c.);
- enti o società controllate dalle Amministrazioni centrali;
- enti o società controllate dalle Amministrazioni locali;
- enti o società controllate dagli enti nazionali di previdenza e assistenza;
- enti, fondazioni o società partecipate per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70% dalle Amministrazioni Pubbliche;
- società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana.
Gli elenchi sullo split payment 2019 sono tutti aggiornati all’8 novembre 2018. Si possono visualizzare direttamente online, e sul sito è presente la funzione “ricerca” attraverso il codice fiscale. Il ministero segnala che, con l’eccezione delle società quotate sul Ftse Mib, i soggetti interessati possono segnalare eventuali mancate o errate inclusioni utilizzando il modulo di richiesta pubblicato sul portale e allegando la visura camerale e tutta la necessaria documentazione. Le eventuali richieste formulate con altra procedura non verranno prese in considerazione.
Il riferimento normativo per lo split payment è l’articolo 17-ter, del Dpr 633/1972, come modificato dall’articolo 3 del dl 148/2017. L’elenco dei soggetti diversi dalle pubbliche amministrazioni tenuti ad applicarlo è contenuto nel comma 1-bis.