Le imprese che hanno debiti con il Fisco possono pagarli utilizzando eventuali crediti con la pubblica amministrazione: lo stabilisce il Decreto Dignità (Dl 87/2018) all’articolo 12 bis, (legge di conversione n.96 del 9 agosto 2018) , che proroga a tutto il 2018 la possibilità di effettuare le compensazioni delle cartelle con i crediti PA, limitatamente ai carichi affidati all’agente della riscossione entro il 31 dicembre 2017.
La cartella esattoriale può anche essere successiva: la discriminante è il momento in cui la somma è stata affidato alla riscossione. I crediti commerciali devono essere non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, certificati sull’apposita piattaforma del ministero delle Finanze.
I debiti possono essere tributari (dello Stato, delle Regioni e degli enti locali), previdenziali e assistenziali. E’ possibile anche utilizzare solo una parte degli eventuali debiti in cartella esattoriale per compensare i crediti della PA.
I Consulenti del Lavoro, in una Circolare dedicata all’analisi del Decreto Dignità, ricordano che la procedura resta quella prevista dall’articolo 12, comma 7-bis del decreto 145/2013.
L’operazione viene eseguita dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione, presentandosi agli sportelli con la certificazione del credito che si intende utilizzare per pagare le cartelle esattoriali.