I contribuenti che potrebbero essere titolari di conti dormienti, ovvero di somme depositate o investite che possono essere state lasciate in eredità o non movimentate da dieci anni, hanno tempo fino a novembre per inviare la relativa segnalazione al MEF, il Ministero delle Finanze. Trascorsa la prima scadenza di novembre queste eventuali somme diventano inesigibili.
Database conti dormienti
Per conoscere la propria posizione, individuando eventuali conti dormienti, è disponibile un’apposita banca dati Consap.
Il Ministero invita a consultarla, selezionando l’opzione “cerca rapporto dormiente“. Chi dovesse eventualmente presentare una domanda di rimborso, può effettuare l’adempimento per via telematica tramite il portale Consap, oppure inviando una Raccomandata a/r ovvero Raccomandata a mano.
L’informativa sull’imminente scadenza di novembre per presentare la domanda di recupero somme nei conti dormienti raggiungerà anche gli italiani residenti all’estero, attraverso la collaborazione della Farnesina con il Tesoro.
Fondo conti dormienti
Il Fondo conti dormienti funziona nel seguente modo: somme inutilizzate investite in strumenti bancari o finanziari, di importo non inferiore a 100 euro, quando non vengono più movimentate dal titolare o da un avente diritto per dieci anni, finiscono appunto nel Fondo.
Può trattarsi di depositi di denaro, libretti di risparmio (bancari e postali), conti correnti bancari e postali, azioni, obbligazioni, certificati di deposito e fondi d’investimento, assegni circolari non riscossi entro il termine di prescrizione.
Da quando queste somme vengono trasferite al Fondo, passano altri dieci anni, al termine dei quali scatta definitivamente la prescrizione.
I primi conti dormienti sono affluiti nel fondo nel novembre del 2008, e di conseguenza chi eventualmente ha il diritto di reclamarli deve presentare istanza entro il prossimo novembre, quando dopo 20 anni scatterà appunto la prescrizione.