I contribuenti che nel mese di giugno hanno ricevuto lettere di compliance e devono inviare documenti o regolarizzare la propria posizione con il Fisco, non possono contare sulla pausa estiva: la legge prevede che ci siano 30 giorni di tempo per rispondere a questi avvisi bonari, anche se la pausa estiva inizia il primo agosto.
Risultato: bisogna fare tutto entro luglio, dunque non ci sono i tempi tecnici per utilizzare la sospensione estiva dagli adempimenti fiscali.
In generale, la legge prevede che ci sia un periodo che va dal I° agosto al 4 settembre, durante il quale il Fisco sospende i termini di trasmissione di atti e documenti.
Il riferimento è il comma 11-bis, articolo 37, legge 223/2006, in base al quale:
i termini per la trasmissione dei documenti e delle informazioni richiesti ai contribuenti dall’Agenzia delle Entrate o da altri enti impositori sono sospesi dal 1º agosto al 4 settembre, esclusi quelli relativi alle richieste effettuate nel corso delle attività di accesso, ispezione e verifica, nonché delle procedure di rimborso ai fini dell’imposta sul valore aggiunto.
Gli avvisi bonari sarebbero compresi nella fascia di stop estivo. Ma prevedono che la risposta del contribuente arrivi entro 30 giorni. Quindi, tutte le missive che l’Agenzia delle Entrate ha inviato in giugno non riescono ad utilizzare la sospensione estiva.
Si può aggiungere che costituiscono un aggravio per i contribuenti in un periodo denso di scadenze fiscali, a partire da quelle legate alla dichiarazione dei redditi alle porte dell’estate.