In attesa della pace fiscale (il condono oggi al centro del dibattito politico) i contribuenti in difficoltà hanno già una strumento a disposizione per ricomporre situazioni di eccessiva esposizione debitoria: la legge sul sovraindebitamento, che consente già oggi di fare un accordo con i creditori, magari procedendo a pagamenti rateali, ottenendo così una riduzione del debito in cambio di un piano di rientro.
La legge si applica ai soggetti “non fallibili” (come le persone fisiche indebitate per motivi non imprenditoriali o professionali) e si può riferire anche a debiti fiscali. Di recente applicata in sede giudiziale (Tribunale di Monza, provvedimento del 25 maggio 2018) nei confronti di un ex titolare di ditta individuale, nei confronti del quale il debito Equitalia (oggi AeR) è stato ridotto e commisurato all’effettiva capacità di reddito.
Il procedimento è previsto dagli articoli 6 e seguenti della legge 3/2012 e permette di intervenire in situazioni non soggette né assoggettabili alle procedure concorsuali, consentendo di accordarsi con i propri creditori «nell’ambito della procedura di composizione della crisi».
Si definisce sovraindebitamento:
una situazione di perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, nonchè la definitiva incapacità del debitore di adempiere regolarmente le proprie obbligazioni.
Il presupposto è quindi la messa a punto del piano con il quale il debitore si impegna a pagare i creditori. L’accordo «prevede la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti attraverso qualsiasi forma, anche mediante cessione dei redditi futuri», può essere sottoscritto anche da terzi che forniscono garanzie.
Molto in sintesi, nel momento in cui si completa la procedura (passaggio davanti al giudice, registrazione e omologa di accordo), per un anno si può ottenere la sospensione di tutte le azioni esecutive individuali, sequestri conservativi, acquisto diritti di prelazione sul patrimonio, le prescrizioni e le decadenze.
In pratica, la norma facilita la composizione della crisi e mette il debitore nelle condizioni di rimettersi in piedi.