Il Fisco mette a punto i criteri di incoerenza per effettuare i controlli sulle dichiarazioni dei redditi 2018 che il contribuente modifica rispetto alla versione precompilata con scostamenti significativi sul fronte della determinazione del reddito e dell’imposta.
Gli elementi per individuare i controlli sui rimborsi 730 sono contenuti nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 25 giugno 2018. I riflettori del fisco si accendono in presenza di:
- scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
- altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche;
- presenza di situazioni di rischio individuate in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti.
Il provvedimento delle Entrate attua il Dlgs 175/2014, articolo 5, comma 3-bis, in base al quale:
nel caso di presentazione della dichiarazione direttamente ovvero tramite il sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, con modifiche rispetto alla dichiarazione precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta e che presentano elementi di incoerenza rispetto ai criteri pubblicati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate ovvero determinano un rimborso di importo superiore a 4mila euro, l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli preventivi, in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa, entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.
I controlli preventivi possono trovare applicazione anche con riferimento alle dichiarazioni presentate ai CAF o ai professionisti abilitati.