e-Fattura: bonus per stazioni di rifornimento

di Barbara Weisz

Pubblicato 14 Maggio 2018
Aggiornato 26 Ottobre 2018 11:18

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Come funziona il credito d'imposta al 50% previsto per i benzinai sulle cessioni di carburante, che dal primo luglio 2018 prevedono l'obbligo di e-fattura: circolare Entrate.

Il credito d’imposta al 50% previsto dalla Legge di Bilancio 2018 a favore dei benzinai per le operazioni pagate con moneta elettronica è riconosciuto a tutti gli esercenti di impianti per le transazioni effettuate dal primo luglio 2018, non solo per le operazioni con carta di credito ma anche con metodi di pagamenti simili. La precisazione è contenuta nella circolare 8/2018 dell’Agenzia delle Entrate che fornisce le regole operative per l’avvio della e-fattura per le cessioni di benzina in ambito B2B, che contiene anche indicazioni relative al credito d’imposta.

Si tratta della disposizione prevista dal comma 924 della legge 205/2017, che si riferisce agli esercenti di impianti, quindi a chiunque in base a un legittimo titolo (proprietà, affitto…) svolge tale attività e sostiene i costi di commissione sui pagamenti elettronici.

Anche in considerazione di pronunciamenti della Corte Costituzionale (vengono citate ad esempio le sentenze 242 e 264, del 20 novembre e 13 dicembre 2017), che estendono le misure agevolative alle situazione di fatto riconducibili alla medesima ratio. Quindi, anche se il testo della legge parla di «sistemi di pagamento elettronico mediante carte di credito», il credito d’imposta è riconosciuto anche in caso di altri pagamenti elettronici similari, ovvero effettuati tramite bancomat e carte prepagate.

La circolare delle Entrate stabilisce regole analoghe anche per quanto riguarda le detraibilità IVA relativa ai costi di carburante e la deducibilità dei costi sostenuti. La norma prevede che il pagamento vada effettuato con carte di credito, di debito o prepagate ma attribuisce all’Agenzia delle Entrate la possibilità di individuare altri metodi di pagamento ritenuti idonei.

Il Fisco ammette anche assegni, bancari e postali, i vaglia cambiari e postali, altre tipologie di pagamenti elettronici (es.: app).