La pressione fiscale nel territorio della Città Metropolitana di Milano e delle Province di Monza e Brianza e Lodi ha subito un incremento costante tra il 2012 e il 2017. A sottolinearlo è il sesto “Rapporto sulla fiscalità locale” promosso da Assolombarda, che mette a confronto le imposte che gravano sugli immobili di impresa – IMU, TASI, TARI, oneri di urbanizzazione – così come l’Addizionale IRPEF.
Il rapporto, che ha monitorato 250 Comuni, rappresenta una fotografia complessiva dell’impatto della fiscalità locale sulle attività produttive. L’aumento della pressione fiscale per le imprese, relativamente agli uffici, è pari all’8,7% negli ultimi cinque anni con un incremento medio pari a 619 euro. Una percentuale superiore caratterizza i capannoni industriali, con un aumento di 3.346 euro.
IMU, TASI e TARI
Se IMU e TASI sono rimaste sostanzialmente invariate tra 2016 e 2017, nessuna delle amministrazioni monitorate ha proposto ribassi, fatta eccezione per Legnano. Dal 2012 gli importi sono cresciuti dell’11,3% per gli uffici e del 22,1% per i capannoni. A diminuire è stata invece la tassa sui rifiuti: nel 2017 la TARI nei principali Comuni è calata in media dell’1,4% per gli uffici e dell’1,6% per i capannoni industriali.
Proposte
Il report si propone anche di fornire possibili linee di intervento future, come ha spiegato Carlo Ferro, Vicepresidente di Assolombarda con delega a Politiche industriali e Fisco.
Occorre ridurre il peso dell’imposizione fiscale sulle imprese e snellire la burocrazia per rendere il territorio ancora più attrattivo, in aggiunta ai suoi requisiti di imprenditorialità, competenze e qualità del lavoro, e far crescere la competitività delle nostre aziende. A cominciare, per esempio, dalla rimodulazione del carico fiscale tra IMU e TASI: quest’ultima, infatti, è interamente deducibile dalle imposte sui redditi delle società e pertanto più conveniente a parità di gettito per il Comune. Oltre alla necessità di uniformare l’interpretazione della norma sulla TARI in relazione ai magazzini funzionali all’attività produttiva, che molti Comuni continuano a tassare nonostante il Ministero dell’Economia e delle Finanze li abbia dichiarati esenti da imposta.