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Come chiedere i rimborsi all’Agenzia delle Entrate

di Nicola Santangelo

Pubblicato 5 Settembre 2014
Aggiornato 26 Marzo 2018 14:21

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Quarantotto mesi nel caso di imposte sui redditi, versamenti diretti o ritenute operate dal sostituto d’imposta o dallo Stato; trentasei mesi per le imposte indirette. E’ il calendario da rispettare per presentare domanda di rimborsi fiscali.

Vediamo dunque come operare quando un contribuente deve chiedere un rimborso al Fisco.

Credito da dichiarazione
Se la dichiarazione dei redditi risulta a credito, qualora sia stato presentato il modello 730 il conguaglio avviene direttamente in busta paga. Con il modello Unico, invece, il contribuente può scegliere se riportare il credito all’anno successivo, se compensare il credito con altri tributi da versare o se richiedere il rimborso.

Versamento di importi non dovuti
Se il contribuente si accorge di aver versato all’erario delle somme non dovute può presentare domanda di rimborso entro 48 mesi dal versamento ovvero entro 36 mesi per le imposte indirette. La domanda, da presentare in carta semplice all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente per territorio, deve evidenziare i motivi in base ai quali si ritiene di aver diritto al rimborso. Alla domanda dovranno essere allegati tutti i documenti a supporto delle giustificazioni presentate.
A questo punto possono verificarsi tre casi:

  1. la richiesta è accolta e l’Amministrazione Finanziaria procede alla restituzione delle somme richieste;
  2. la richiesta è rigettata e non si dà luogo ad alcun rimborso. Il contribuente può presentare ricorso in Ctp entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento di rigetto;
  3. l’ufficio non risponde e si applica il cosiddetto silenzio-rifiuto. Trascorsi 90 giorni dalla presentazione della domanda e, comunque, entro il termine decennale di prescrizione, il contribuente può presentare ricorso in Ctp.

Modalità di restituzione
Il rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate avverrà tramite bonifico bancario o postale. La trasmissione dei propri dati bancari deve avvenire esclusivamente tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate oppure rivolgendosi direttamente ad un ufficio territoriale. Qualora non vengano fornite le coordinate bancarie, il rimborso avverrà per contanti se la somma è inferiore a 1.000 euro. In alternativa verrà emesso vaglia cambiario non trasferibile della Banca d’Italia.