Con un lungo comunicato stampa l’Agenzia delle Entrate presenta la nuova strategia pensata per rivoluzionare i controlli fiscali. Quello che si percepisce, oltre alla promessa di un cambiamento, è un mea culpa su un atteggiamento che, per certi versi, è risultato vessatorio nei confronti dei contribuenti. Adesso, però, l’Agenzia guidata da Rossella Orlandi, cambia tattica e promette un rapporto più equo tra Fisco e contribuenti.
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Una lunga ammissione di colpa: il riconoscimento di un atteggiamento riprovevole e a tratti vessatorio perpetrato nei confronti dei contribuenti. Dichiarare di non voler dare più la caccia all’errore involontario vuol dire ammettere implicitamente di averlo fatto fino ad oggi. Ammettere di voler abbandonare i recuperi formali e quelli di importi esigui vuol dire confermare che in questi anni i contribuenti italiani si sono visti recapitare avvisi di pagamento per una manciata di euro. E’ questa l’interpretazione che si può dare alle parole dell’Agenzia delle Entrate riportate nel comunicato stampa dello scorso 28 aprile. Promette la nascita di una nuova strategia che punta a rivoluzionare i controlli fiscali. Rivoluzionare. E’ questo il termine utilizzato dall’Agenzia. Vocabolo che per natura evoca atteggiamenti facinorosi ma che l’ufficio guidato dalla Orlandi utilizza per assicurare maggior dialogo, trasparenza e un approccio chiaro, semplice e privo di preconcetti. Tutto questo al fine di far percepire la correttezza e la proporzionalità nell’azione di contrasto.
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Certamente l’obiettivo centrale dell’Agenzia delle Entrate rimarrà sempre quello di combattere l’evasione fiscale con specifico riferimento alle forme più gravi e alle frodi, senza tralasciare i soggetti che ideano o facilitano sistemi evasivi complessi. Tuttavia per il 2016 l’Agenzia delle Entrate dovrà affinare sempre di più la qualità dei controlli, evitando lo spreco di energie in contestazioni puramente formali o di ammontare esiguo e concentrandosi piuttosto su concrete e rilevanti situazioni di rischio. Maggiore collaborazione con il contribuente, che potrà dimostrare e giustificare eventuali anomalie mentre le indagini finanziarie diventeranno uno strumento da utilizzare solo dopo aver avviato una analisi dei rischi e, comunque, quando è già in corso un’attività istruttoria. Non solo. In ogni comunicazione inviata ai contribuenti verranno riportati gli elementi di cui l’Agenzia è in possesso al fine di favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari. Con questo comunicato stampa l’Agenzia delle Entrate ha ammesso le proprie colpe e ha ufficializzato le promesse. Ma i contribuenti privati e le partite IVA, soprattutto quelli più vessati, saranno disposti a crederle?